Sul Prof…..

Ho conosciuto il dolore_R. Vecchioni_ caricato da Maurizio D’Antonio

 

sono stata alla presentazione dell’ultimo CD di Roberto Vecchioni, “Io non appartengo più”, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli….

inutile dire del piacere di ascoltare le parole del Prof, l’emozione di vederlo concentrato mentre ascoltava il suo splendido brano (ho conosciuto il dolore), momento che mi affascina sempre, è come se ogni volta stesse lì a controllare che tutto fila, che è tutto a posto, almeno a me è questa la sensazione che arriva….

tanta gente, tantissimi ragazzi (uno degli interventi di un ragazzo è stato così acuto e profondo che l’amica che mi ha accompagnata e che sedeva vicino a lui è stata talmente sorpresa da dirgli sottovoce “ti posso adottare?” ahahahaha), scatti, volti ormai familiari, il piacere di conoscere e salutare “dal vivo” Olga Romani :-)  , una passeggiata a Napoli in compagnia di una carissima amica e la “soddisfazione” ;-) di sentirle dire: “mi è piaciuto, è stato interessante…” (cosa che io sapevo sarebbe successa, ma lei non immaginava), il piacevolissimo incontro con un amico napoletano che non vedevo da un bel pezzo :-) ….. 

una considerazione: c’è stato un uomo che ha fatto un intervento insolito: ha esordito dicendo “io non farò nessuna domanda”, il che ha destato una certa ilarità, ma poi ha spiegato il perché:

cosa chiedi ad una persona che ascolti di continuo e che, senza che glielo si chieda, ti dice tutto quello che vuoi sapere attraverso i suoi versi?

ed io condivido la sua posizione: cosa chiedi?

perché ha scritto così e non colì?

quale episodio ha risvegliato in lui quel preciso brano?

a chi pensava mentre…?……

uhm…..

e che importanza può avere?

questo è quello che ho sempre pensato anch’io:

vado lì, lo conosco, gli stringo la mano, mi faccio autografare il cd (o il libro) e…..

e che cosa?

cosa posso dirgli o chiedergli di così profondo in quella manciata di secondi da poter oltrepassare tutto ciò che evoca in me leggere i suoi testi o ascoltare la sua potenza espressiva, quella che evoca le emozioni più disparate facendole schizzare dal cuore e saltellare per tutta la pelle?

nulla!!!

non c’è nulla che io possa chiedere o dire, c’è solo il fascino di ascoltarlo mentre parla e si dona permettendo di riprendere il filo di quel contatto immaginario che si stabilisce ogni volta che lo si ascolta e solo apparentemente si interrompe alla conclusione di ogni incontro, che sia dal vivo, che sia via internet, che sia attraverso un cd, perché ti lascia dentro mal che vada la voglia di andare a cercare informazioni su quel preciso personaggio, su quel preciso quadro e ti fa allargare gli orizzonti, o, come è successo a me, ti dà la forza di scavare in te alla ricerca di quelle risorse che spesso abbiamo seppellito e che ci servono per affrontare la vita in tutte le sue manifestazioni…..

e allora taccio….

davanti a lui io taccio e apprendo…..

e grazie, Prof!

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