La torre della solitudine – V. Massimo Manfredi


(lo scienziato al prete)
“mi dica mio buon amico, come fa a vedere un disegno divino in questo ossessivo monotono alternarsi di nascite e decessi, in questo brulicare di corpi in calore, costretti da un piacere di pochi attimi a perpetuare la maledizione del dolore, delle malattie, della vecchiaia, l’imperversare della guerra, della fame e delle epidemie… E voi monaci che vi rifiutate di unirvi a una femmina in fondo non dimostrate che la perfezione della vita consiste nel rifiutare di perpetuarla, nel ribellarsi al meccanismo che ci spinge a riprodurci prima di morire?”

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