qualche giorno fa mi sono sentita al telefono con una vecchia amica….
una di quelle amiche con cui il filo che lega non si spezza mai, a prescindere dal tempo che è trascorso dall’ultima telefonata, dall’ultimo incontro…..
una di quelle amiche che sanno tutto di te anche se non glielo hai mai detto perché sa leggerti l’anima…….
una di quelle amiche con cui hai condiviso pur stando a centinaia di chilometri……..
stavolta non ci sentivamo davvero da tanto tempo, troppo tempo, e ci raccontavamo reciprocamente delle nostre vite, dei nostri figli, dei nostri sogni infranti, dei traguardi raggiunti……
all’improvviso mi ha detto: “ora ti racconto una cosa, poi ti farò una domanda: ti prego, ho bisogno di una risposta sincera, perché ho bisogno di capire…. ho bisogno di capirmi, e per farlo ho bisogno di quella risposta”, ed ha iniziato a parlare…..
mi ha detto che, forse a seguito dell’esperienza della separazione dei suoi genitori, avvenuta quando lei era alle superiori, e quindi vissuta in modo pienamente cosciente, era decisa a non avere legami con nessun uomo, ma che dopo aver incontrato il suo attuale marito è stata letteralmente travolta da questo amore al punto da sposarlo……
prima di compiere il grande passo aveva sottolineato più e più volte l’importanza che rivestivano per lei la lealtà e la sincerità, al punto da chiedere a lui di stringere un “patto di condivisione” per tutto ciò che la vita aveva in serbo per loro, ed ha creduto con tutta sé stessa che anche lui condividesse i suoi stessi pensieri…..
e tutto le è sembrato andasse bene finché un giorno, per caso, si è resa conto che il non aver mai fatto nulla di nascosto, l’evitare di fare/decidere cose che dessero fastidio all’altro non era condiviso…..
o meglio, in effetti da subito l’aveva intuito e più di una volta aveva cercato di affrontare il problema, ma la risposta ricevuta era sempre stata che fosse lei nel torto, che fosse paranoica, fino da essere accusata dal marito di tenere sotto stretto controllo la sua vita semplicemente per aver fatto una domanda in più o dissentito una volta di troppo rispetto ad una sua proposta ……
e come ogni donna che si rispetta, ha sempre tentato in tutti i modi di salvare il loro rapporto al punto da arrivare a ricredersi e ad impegnarsi ad essere “meno soffocante”, anzi a convincersi di essere nel torto …..
un giorno però si è scontrata con l’evidenza ed ha deciso di smettere di credere agli asini che volano e di iniziare a vivere con gli occhi aperti, ed ha verificato in modo tangibile tante verità che erano sempre state negate, infrangendo uno dei suoi principi fondamentali: non andare mai a rovistare nelle tasche e nelle carte dell’ altro….. ma se l’altro ti nasconde ciò che fa, se l’altro mente, a meno di non rivolgerti ad un detective, lo diventi tu e procedi a prescindere dai tuoi principi, pur sentendoti un verme…….
nonostante questi riscontri ha continuato a condividere anche decisioni e scelte che avrebbe potuto/dovuto prendere da sola, alcune delle quali riguardavano sostanzialmente lei…….
un giorno però ha capito che il dolore che provava per tale situazione era decisamente eccessivo e di conseguenza che era giunto il momento di decidere da sé, senza infrangere nulla ovviamente, senza crear danno a nessuno, sostanzialmente relativamente a tutto ciò che riguardava o coinvolgeva esclusivamente sé stessa, imparando una nuova modalità di relazionarsi al suo uomo, trovando sì un valido éscamotage, ma trovandosi calata in una dimensione emozionale fino a quel momento sconosciuta e che mai avrebbe voluto conoscere: l’amarezza di non voler più condividere non tanto l’aspetto pratico della vita quanto le proprie emozioni……
O amore amore amore_R. Vecchioni – caricato da hosognatodivivere
mi raccontava di aver vissuto questa nuova condizione emozionale quasi fosse in uno stato di trance, finché il nuovo modo di relazionarsi non è diventato abitudine, finché non l’ha metabolizzato e che, riflettendo sulla sua nuova condizione, ha notato una netta differenza del suo stato d’animo tra la prima e l’ultima volta che aveva preso una decisione da sola…..
la prima volta in qualche modo si era sentita a disagio nei confronti del suo uomo, le sembrava di averlo “tradito”…..
le sembrava di essere venuta meno al “patto di condivisione” che credeva esistesse tra loro…….
l’ultima volta no, l’ultima volta ha deciso e fatto e mi ha detto che quando si è fermata a riflettere su cosa provasse non ha sentito nulla, come se non le fregasse niente di quel che avrebbe detto…..
sempre che glielo avrebbe detto……
e che si è guardata perplessa……
e mi ha chiesto perché…..
all’improvviso ha smesso di raccontarmi e mi ha chiesto: “secondo te perché mi sento così? sono cresciuta o cosa? non mi piace questo modo di vivere il matrimonio….. io non ho mai voluto un marito, ma sostanzialmente un compagno, credevo fosse del tutto superfluo sancire con un vincolo legale o religioso la sacralità della nostra unione…… oggi mi rendo conto che non c’era nulla di sacro….. oggi mi ritrovo con un marito e senza compagno nonostante non abbia un certificato di matrimonio…”
…….. bene…..
io non ho saputo rispondere…….
non so rispondere perché ho sempre pensato che fosse decisamente sbagliato nascondere le cose …..
credo che in un rapporto VERO la sincerità sia fondamentale per affrontare qualunque contrasto e problema….
e che se non c’è sincerità non ci può essere fiducia…..
in un matrimonio, come nella vita, si compiono errori, anzi si compiono inevitabilmente errori…..
errori che bisogna cercare di risolvere o che bisogna tenere a mente per non farli di nuovo…..
è un po’ come per i figli: loro devono sbagliare, cadere, ma io devo essere sempre pronta a chinarmi più sotto di loro per sostenerli e sospingerli…..
la differenza è che se vivi in un matrimonio puoi anche cadere da solo ma quando ci si rialza bisogna essere in due…..
e quando si è di nuovo su si è cresciuti tutti e insieme, non ciascuno per i fatti propri e in tempi diversi…..
e perché questo accada è necessario condividere…..
anche le cose “brutte”……
soprattutto le cose “brutte”…….
io così vivo i figli ed il matrimonio, diversamente non avrebbe senso imbarcarsi in un’impresa che presuppone enormi difficoltà per tutto, a partire dal dover condividere tutte le notti con qualcuno che ti russa affianco e ti disturba il sonno, a finire col dover decidere come/dove rubare un po’ di tempo per sé stessi……
giusto per fare qualche banale esempio pratico………
questo mi hanno insegnato, questo ho vissuto da figlia, questo cerco di costruire…….
ecco perché non so rispondere alla mia amica….
non so risponderle perché nonostante le mie convinzioni non so darle torto…..
l’unica cosa che mi viene in mente è che si è finalmente riappropriata di almeno una piccola parte di sé stessa…….
è un inizio, sbagliato, forse, ma, parafrasando Machiavelli, “il fine giustifica i mezzi”…….