io lo so………

Munch – Urlo

 

io lo so cos’è la paura a tutto tondo per qualunque cosa si debba affrontare, dall’incontrare un’amica al dover  fare un contratto per allacciare un servizio o, ancor peggio, al doversi relazionare ad una persona estranea…….

io lo so cosa si prova quando, il cuore all’impazzata, la fronte sudata, le mani che tremano, hai la certezza e il terrore che possa succedere da un momento all’altro “qualcosa”……

“succedere qualcosa”… ma qualcosa COSA?!? …… qualunque cosa possa fermarti la vita…..

“qualcosa” non sempre si può sapere cosa sia, “qualcosa” può essere qualunque situazione che in quel momento non si è disposti, o meglio pronti, ad affrontare…….

“qualcosa” è quello che sta per succedere e potrebbe provocare un’irrimediabile “tragedia” di cui vivi immancabilmente tutte le conseguenze prima ancora di vivere la tragedia stessa, prima ancora di conoscere la tragedia stessa…..

“qualcosa” è quel che sta dietro la porta che devi oltrepassare, o dietro la cattedra che ti deve interrogare, o dietro il bancone che ti deve “servire”…..                                                               
“qualcosa” può essere quel luogo che devi raggiungere per forza e che temi di non individuare pur conoscendolo bene, “qualcosa” può essere dover prendere la macchina e doverla far partire, “qualcosa” può essere l’idea che mentre stai sotto la doccia potrebbe venire una scossa di terremoto……

“qualcosa” è tutto e niente, ma sta lì, sempre in agguato, sempre pronto ad annientarti……..

io lo so cosa significa restare fermi, bloccati, la schiena contro la parete ed il terrore di muoversi……. l’impossibilità di muoversi……..

io lo so……

io l’ho vissuto…….

io l’ho sofferto…….

ma l’ho capito cos’era…….

ed ho avuto il coraggio di dirmelo, di confessarmelo…..

nella totale coscienza di quel che vivevo, probabilmente con grande arroganza?!? probabilmente perché ho avuto la fortuna di capire da subito cosa stava succedendo e quindi di non arrivare a livelli estremi?!?……. io QUESTO non lo so, ma so che ho capito ed ho deciso che dovevo vincere, e che per sentirmi vittoriosa dovevo farlo da sola!

ho capito ed ho deciso di affrontarlo, di non restare seduta a guardarmi da fuori mentre morivo dentro……..
o meglio, sono stata “fuori da me”, ma non a guardare, piuttosto ad osservare…..
ricordo bene quando durante gli attacchi “uscivo da me” per studiare quello che mi succedeva e cercare di trovare una via d’uscita…….

mi ricordo di me, seduta per terra, le spalle contro una parete per non lasciarle scoperte, il battito del cuore all’impazzata in ogni angolo della pelle, mentre restavo nell’attesa che “succedesse”……

mi mettevo ad osservare per cercare di capire da cosa nasceva, o meglio come si presentava…… perché da dove nascesse io lo sapevo bene, dovevo solo dirmelo….. ma quello era di secondaria importanza in quel momento, quello andava affrontato DOPO, per prima cosa dovevo guardarlo in faccia mentre arrivava per imparare a riconoscerlo in tempo e non farmi annientare…..
per poterlo affrontare non ad armi pari, ma io più forte di lui…..

e compresi che non bastava “armarmi”, dovevo anche crearmi degli scudi di sicurezza, di salvataggio….. e trovare dei rifugi sicuri per non farmi trovare……. e un’ancora cui aggrapparmi per non sprofondare……

e mi sono “armata”……. mi sono armata di quintali di libri sull’argomento, mi sono armata di altrettanti quintali di libri di psicologia motivazionale, si, proprio quei “libretti” che fanno sorridere gli psicologi, e che ti dicono in ogni rigo che tu, se veramente vuoi, puoi davvero farcela a fare tutto quello che vuoi…….

ho letto pagine e pagine che trattavano di Analisi Transazionale, ho imparato il metodo dell’ “e allora?”, che sembra una cazzata, ma è così complicato da fare mentre la paura ti attanaglia e tu ti senti sparire…….

e mi sono armata di tanta musica, musica che prendeva il cuore, musica che parlava di amore, di cuore…… e qui, so che può sembrare assurdo, che può far sorridere, qui ha avuto tanta valenza il Professore, che in “parole di amore” è Maestro……

e mi sono fatta scudo di Amore, ovvero di fotografie dei miei bambini, che avevo sempre a portata di mano, così che quando non c’erano li avessi sempre presenti, sempre lì, e mi dessero la forza di farcela, il coraggio di farcela, il motivo per farcela…… perché mentre li guardavo, e sfioravo le immagini dei loro visi, dei loro occhi che mi sorridevano, la paura scemava fino a svanire……
perché io lottavo anche per loro, non solo per me……

sono stata “pazza” e presuntuosa?!? arrogante?!? sono stata fortunata?!? io non lo so!

io, tutto questo, proprio NON LO SO!!!

so solo che c’erano paradossalmente loro a difendermi e tanto mi è stato fondamentale per riuscire a vincere……
quanto valeva la loro manina che mi toccava! sembrava dicesse: “ehi, io sono qui! diavolo, che stai facendo? TU mi devi aiutare a crescere!”…….

e quell’improvviso saltarmi addosso e richiedere la mia attenzione nei loro giochi, che si trattasse di una “lotta fra leoni immaginari” o di ricostruire quel pezzo con le LEGO….. quel loro irrinunciabile “camminarmi addosso” mi dava la scossa giusta per svegliarmi da quell’incubo, per sconfiggere i miei mostri……

quando loro c’erano era tutto più facile, ma in loro assenza mi serviva evocarne il ricordo tattile, visivo, auditivo…… a questo servivano le loro foto……

ho fatto di tutto per farcela, credo sia stata la guerra più impegnativa della mia vita…..

ho fatto di tutto tranne ricorrere a qualunque cosa che potesse ottenebrare la mia mente, confondermi, stordirmi, non rendermi lucida…… mi faceva molta più paura l’idea di non essere lucidamente me stessa piuttosto che quella paura stessa……

molto meglio aver paura ed imparare ad affrontarla quella paura….. prenderla a schiaffi, a ceffoni, prima con molti dubbi, poi con la coscienza di poter vincere, ma sempre lucida e convinta di quel che facevo e vivevo……

e allora ho imparato a dargli anche i calci insieme ai pugni e ai ceffoni, e l’ho fatto per tanto tempo…..

finché venne il giorno in cui compresi che stavo vincendo e ce la potevo fare davvero, lo potevo sconfiggere tutto quel male, e fu quando capii che tutto dipendeva dalla mia mente…..

la mia mente ero io, e io, se mi volevo bene, dovevo per forza volerlo sconfiggere tutto quello che mi faceva star male…..

e quando poi focalizzai che come potevo farla nascere tutta quella paura potevo anche ucciderla, iniziai a cercare altre strade, imparai dei piccoli espedienti per riconoscerlo e stroncarlo sul nascere quell’attacco che ti fotte minuti che sembrano anni…..

e vinsi…….

già……. ce l’ho fatta, ma so che non ci sarei riuscita se non avessi avuto i miei figli…..

e se ripenso a quei giorni e mi guardo indietro e mi rivedo lì ho ancora i brividi per la spossatezza, e certe volte non riesco quasi a crederci……

e mi rivedo come quando al corso preparto ci chiesero di mimare la nascita di un fiore…..

fu la stessa sensazione: prendere coscienza di aver sconfitto il mostro non poteva non dare che un senso di liberazione da catene invisibili, di rinascita da dentro, di serenità raggiunta e di potenza, un fortissimo senso di potenza…..

la differenza era che mentre al corso nasceva mia figlia, in quella stanza, davanti a quel muro, rinascevo io……

e allora ringrazio……. CHI?!?……

BOH!!!…..

forse, arroganza per arroganza, ringrazio me per non aver ceduto e per aver creduto in me stessa……

e ringrazio i miei figli per esserci stati e, pur inconsapevoli, per avermi dato la forza ed il coraggio e la voglia di farcela…….

di farcela a vincere il panico……..

 

 

ho voluto condividere questa che è la MIA esperienza in QUEL preciso momento e contesto perché SO quanto sia devastante ed invalidante convivere con il panico e forse sapere che se ne può uscire può servire ad avere quel pizzico di coraggio in più che può rivelarsi utile per affrontare questa impervia strada…….
purtroppo, però, so anche che il fatto che io ci sia riuscita ed in questo modo non garantisce che possa succedere sempre……
ma l’importante è crederci, crederci quanto volerlo con tutte le proprie forze, poi il COME, il CON CHI, il CON COSA, quello lo si
sente dentro…….

 

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14 Risposte a io lo so………

  • avatar marina scrive:

    si legge d’un fiato … sei riuscita a trasmettere la sensazione di impotenza ,e ancor di più la forza di affrontare … di non arrendersi … è una testimonianza forte … è un invito a combattere le nostre paure e le nostre difficoltà. grazie per aver condiviso. M

    • avatar admin scrive:

      “è una testimonianza forte … è un invito a combattere le nostre paure e le nostre difficoltà. grazie per aver condiviso.”

      è un’esperienza forte! spesso, purtroppo, sottovalutata e minimizzata da molti e credo si possa comprendere fino in fondo solo se la si è vissuta o la si vive…..ed è stato difficile scegliere di condividerla proprio per questo, ma tu hai colto nel segno, vuol proprio essere un’esortazione a non arrendersi, a combattere sempre per noi stessi e per chi amiamo……
      grazie a te <3

  • avatar doni scrive:

    Grazie per aver condiviso ed esserti raccontata … mi hai fatto rivivere dei momenti “antichi” ( per fortuna lontanissimi oramai!!!!) che ho vissuto anche io a partire dal 17 Aprile 2010, quando ( dopo anni di ………. evito di scrivertelo qui ma tu già lo hai letto precedentemente !) ho sentito un forte dolore “dentro” accompagnato da quel feroce panico che racconti … è stata dura! è stata dura dover, da sola, affrontare il mondo intero e recuperare prima due bambine che soffrivano con me e poi me stessa … doversi fermare fuori il cancello della scuola e tornare indietro e piangere e non riuscire ad attraversarlo e prendere le bambine per mano, trovarsi sola e non sapendo cosa fare non sai nemmeno cosa fare e dove andare… il panico totale e sempre quella tremarella e quel vuoto dentro che non sai cos’è e cosa vuoi … ma ce l’ho fatta con tutte le mie forze e anche io mi chiedo ora … è successo davvero? Quella che hai condiviso è un’esperienza forte! che tutti sottovalutano, nessuno ti capisce o non ti vuol capire, mi hanno data persino della malata di mente, della strana … quella con ” il brutto carattere” … ma lo capisce e lo comprende solo chi ha vissuto la stessa esperienza … Paola, grazie ancora per averla condivisa … anche io come te e come “poche” esorto a non mollare mai e a combattere per noi stessi ma soprattutto per chi amiamo da morire, i nostri figli …
    grazie TVB …………… e rispondo ad un’altro tuo meraviglioso messaggio di stamani, a dir la verità io non ho mai pensato di “farmi” aiutare dagli psicofarmaci … davvero ! mai !! nonostante il dolore a 360° ero consapevole di tutto, la capa in capa ce l’ho sempre avuta ( guardando le mie piccole figlie ) anche in “quei” strazianti momenti ma purtroppo c’è tanta gente che ne fa uso, vuoi per debolezza, vuoi per ignoranza penso, io come te e poche altre, con tanta forza e voglia di vivere ed andare avanti, ce l’abbiamo fatta da sole … e nn per presunzione ma io sono orgogliosa dei risultati che ho ottenuto … ho risalito la china pian piano mano nella mano con le mie figlie e ce l’ho fatta e sono felice … ora è solo un vecchio e lontanissimo ricordo, che ricordo per forza perchè è accaduto, ma sotto una luce diversa, con la luce negli occhi e nel cuore ….

    ….. e non va dimenticato, proprio perché è stato difficile da vincere!!! come hai scritto tu e che assolutamente condivido …. Ti Voglio Bene e grazie per questa bella chiacchierata <3

    • avatar admin scrive:

      Doni, come ti ho già detto, ero davvero molto incerta se pubblicare o meno questa esperienza….. qualche giorno fa, su FB, mi passò in bacheca un link sulle conseguenze degli psicofarmaci e di tutti quei prodotti per l’umore, per la disattenzione e via dicendo che metteva un rilievo il fatto che la dipendenza deriva dalle conseguenze dell’assunzione dei farmaci che potevano essere risolte con altri farmaci che creavano altri squilibri da risolvere con altri farmaci ancora…… una catena interminabile di dolore per risolvere il dolore, dove chi soffre è passivo e non ha voce in capitolo e nel tempo rischia di incappare in pesanti problematiche fisiche e psichiche….. ho sempre rifiutato anche la sola idea di poter ricorrere a prodotti del genere e nel leggere quel post mi sono guardata indietro ed ho cominciato a scrivere…… poi mi sono fermata, perché ho pensato che proprio perché non è facile riuscire a vincere, in certi stati forse è più probabile arrendersi che insistere.
      ed è nato il dubbio: e se qualcuno dovesse leggere e decidere di smettere di prendere farmaci o quel che sia e poi non farcela? sarebbe mia la responsabilità! ed ho riflettuto per giorni su questa cosa, finché ne ho parlato con un’amica, con Marina, con mio fratello e loro mi hanno incoraggiata…..
      aprire il tuo messaggio e trovare non solo la tua testimonianza ma il tuo sostegno è stato un dono inatteso!!!
      grazie a te, Doni, grazie di cuore!!!
      il mio blog è nato con l’obiettivo di emozionarmi e, perché no, emozionare, raccontando me, raccontando quel che frulla in questa mia testa perennemente in ebollizione….. oggi mi sento, grazie a te, come se mi avessero premiata!!!
      <3

      • avatar doni scrive:

        Grazie a te e di <3 … il tuo obiettivo di emozionare è andato a buon fine …. ho dovuto rileggere ben due volte il tuo "pensiero" …. e mi hai colpita nel profondo … ovviamente tutto quello che ho provato all'epoca nn si riesce a descrivere a parole, ma quello che ho provato oggi nel leggerti mi ha in un certo senso colpita positivamente … e oggi con te non mi sono sentita sola nei miei dolorosi ricordi … ho vinto io ed anche io come te e con te, oggi più che mai sono stata premiata, grazie <3

        • avatar admin scrive:

          “e oggi con te non mi sono sentita sola nei miei dolorosi ricordi…”
          ed è quanto di più bello potessi auspicare: anch’io, adesso, sono meno sola, anch’io adesso so che c’è qualcuno che davvero riesce a comprendere e, quindi, accogliere, certe mie asperità che schizzano fuori all’improvviso perché fanno parte di quella corazza che necessariamente bisogna indossare per farcela ma che so benissimo non essere facilmente accolte……. :*

  • avatar Peppe E Marzia scrive:

    Grazie.

    Non riesco a smettere di piangere….un pianto liberatorio.
    Questo che tu scrivi e come l’avessi scritto io.

    Sono troppo emozionata veramente …non riesco più a scrivere….

    Grazie di cuore.

  • avatar adele scrive:

    brava paola davvero brava …sapevo quanto fossi turbata dall affrontare qst argomento ma di cui tu volevi fortemente (come ho poi visto) parlarne …..ne hai discusso superbamente ….direi anche garbatamente nella sua complessità ….brava ps..mi hai fatto piangere ….mannaggia a te t.v.b ady

    • avatar admin scrive:

      grazie Adele, si, è vero, volevo parlarne, perché credo che per quanto possiamo cercare di rispondere alle richieste di questo strano mondo in cui viviamo, mondo che ci vuole quasi “asettici”, o che comunque ci suggerisce di nascondere le nostre più profonde emozioni, spesso anche a noi stessi, di fatto siamo più fragili di quanto non riusciamo a confessare nemmeno a noi. ed uno scambio di emozioni, la compartecipazione ad una gioia o ad un dolore, non possono che farci crescere e fortificare, e, perché no, entrare in comunione con altri cuori……

      p.s.tutte queste lacrime mi confondono…… mi sento quasi in colpa! ;)

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