che poi, a ben pensarci, secondo me la tristezza è molto peggio del dolore…….
si, perché quando soffri in qualche modo reagisci, che so, ti puoi arrabbiare, puoi piangere, puoi urlare, puoi anche metterti a ballare o a cantare!
quando sei triste no, tutto è molto ovattato, confuso, e ci sono momenti in cui ti chiedi pure perché, da dove viene quella strana sensazione che ti pesa sul cuore, che ti induce a muoverti al rallentatore, che ti impedisce di pensare……
ti guardi nello specchio e i tuoi occhi non ti rimandano il tuo solito sorriso, non guardano con curiosità tutto ciò che sta intorno, non ti fa fare altro che gesti meccanici…..
e se vedi un bimbo in passeggino che ti sorride o un gruppo di ragazzi che si sfrocoleano a vicenda (trad. per i non Napoletani: si sfrocoleano a vicenda = si prendono reciprocamente in giro……uhm…… naaaaa, decisamente meglio in napoletano! ) non lo senti quel solito calore che ti riscalda dalla pelle alle ossa, no, li guardi come se fossero strani, con indifferenza, con sufficienza…. addirittura ti chiedi cos’abbiano poi da ridere o sorridere così e tiri dritto….. e vallo a focalizzare che la strana sei tu!!!
tuo figlio arriva da scuola e ti dice che ha avuto 7 in matematica e tu reagisci con uno spento “bravo” buttato lì per dovere e non lo investi quasi saltandogli al collo col tuo solito caloroso abbraccio corredato da un “EVVAIIIIIII!!!”……
no, è come se qualcuno ti avesse tolto la corrente e ti avesse messa in stand bay, e poco ci manca che in fronte ti esca pure la scritta “batteria scarica – collegare il caricabatterie”…….
….. e sai bene che non c’è nessuno pronto non dico a darti la carica, ma almeno a metterti in carica……
no, ormai non osiamo più desiderare che ti dia la carica!!!
e non puoi far altro che aspettare di ricordartelo quello stramaledetto motivo per cui sei così a terra….. quello stramaledetto motivo per cui sei sprofondata più giù del paradiso e più su dell’inferno……
niente, devi solo aspettare che venga quel momento…..
perché quando arriva e lo riconosci, allora si che ti puoi scrollare di dosso tutta quell’apatia, tutto quello strano sentire, tutto quel torpore che ti nasce da dentro e non ti fa essere……
e quando finalmente arriva, quando finalmente te lo ricordi bene che nel limbo non ci sei mica andata a farci un giro perché non avevi altro da fare, ah!!!! allora si che ti dai da fare, allora si, cazzo se ti dai da fare!!!
la conoscenza del limbo è una di quelle esperienze che non vorremmo mai fare …
e credo che solo se uno ci entra poi riesce a comprendere il senso, o meglio l’assenza delle emozioni, forse è una anestesia che inconsapevolmente operiamo per dar tregua al dolore, tanto vero che poi, esaurita la temporanea sospensione, tutto si ripristina e occorre agire o reagire …
tutto ha il suo tempo, nulla possiamo fare per abbreviare certi stati dell’animo, e vale sia per quelli luminosi che per quelli bui,occorre bere tutto il calice <3
i pensieri…… sapevo bene che c’erano, li percepivo ma non riuscivo a fermarli………. e la voce……. la voce era flebile, roca e non riuscivo ad intonare più nulla……. e questo era peggio della mancanza di pensiero, perché il canto è la liberazione dell’anima…….. per me, almeno, così è…….. e questa cosa di non saper più cantare, di non riuscire più a ricordare le parole, le modulazioni, mi faceva arrabbiare e ho continuato a provarci e a stonare…… ma io sapevo che non era possibile che io stonassi! nessuno è stonato, bisogna solo imparare ad usare quello straordinario strumento che abbiamo in dotazione…… come potevo aver disimparato tutto ad un tratto? ….. non mi era mai successo, ed ho insistito, e niente…. e ancora, e niente, peggio di una campana……. e allora ho alzato la voce, in macchina, ed ho cantato con tutta la potenza possibile e finalmente è uscita!!!!……. e appena è uscita la voce e sono riuscita a modularla sono riapparse le parole e poi sono riuscita a fermare i pensieri, le riflessioni, le considerazioni……. ed ho ricominciato a scrivere……..ma sono ancora stonata…… il calice, ancora non l’ho svuotato…….. <3