Archive for 24/03/2014
solitudine non è disperazione!
24/03/2014Il pianto: un’arma o una difesa? – “Nessuno sa” _ Giancarlo Giuliani
18/03/2014qualche giorno fa mi è capitato di ricevere in posta l’invito a votare, basandosi sugli incipit, per uno dei romanzi che partecipano ad un concorso letterario.
amo la lettura, anche se alterno periodi in cui sono capace di leggere anche due libri in una settimana ad altri in cui per mesi non leggo per nulla.
la mia curiosità, comunque, mi ha spinta ad addentrarmici e mi sono fermata appena ho iniziato a leggere “Nessuno sa” di Giancarlo Giuliani…..
finito di leggere l’incipit e subito dopo averlo votato senza pensarci su due volte, ho deciso di acquistarlo perché sentivo che DOVEVO leggerlo tutto, forse per avere delle risposte, forse per solleticare delle domande, non ha importanza, era fondamentale per me approfondire e capire quel libro ed ho provato una certa delusione quando ho scoperto che non era possibile averlo che in formato KINDLE, ma non tanto per il fatto in sé o per la necessità di avere un lettore, quanto perché questo mi avrebbe obbligata a rinunciare al mio amato cartaceo…. a sentire il fruscio della carta…..al visualizzare quanto manca alla fine per centellinarsi e assaporare gli ultimi passi…….
ma poiché la curiosità era tanta, tantissima, mi sono messa subito alla ricerca di una soluzione ed ho scoperto che era possibile scaricare un’applicazione per il pc….. nel giro di un paio di giorni (i soliti problemi di accesso e riconoscimento password cui rinnovo settimanalmente l’abbonamento :/ ) il libro era sul mio desktop ed ho iniziato a leggere sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta: avevo trovato pane per i miei denti!
io, che certe volte mi sento letteralmente bombardata da pensieri d’ogni tipo, mi ritrovavo con un libro che mi dava davvero da pensare……
in due giorni mi sono ritrovata alla fine….. così, all’improvviso…..
bello ed interessante il tema, lo stile, la struttura, l’idea, stracolmo di “verità” su cui riflettere, alcune discutibili, altre condivisibili, una inaccettabile…..
per me inaccettabile:
“Il pianto è un’arma potente, non convenzionale, perché rompe ogni discussione, ogni tesi, ogni ragione“
…….. non sono per niente d’accordo! o comunque io non “uso” il pianto come un’arma, anche perché per essere tale dovrebbe essere usata “contro” qualcuno sensibile ad esso, altrimenti è un vero e proprio flop…..
il pianto, quello con le lacrime che ti scorrono sulle guance e ti fa colare il naso, a prescindere dal fatto che ti scuota facendoti singhiozzare o scorra lento, silenzioso, quasi le lacrime traboccassero perché ce ne sono tante che non riesci più a contenerle, quel pianto per me è l’apoteosi del dolore dell’anima, quando è talmente forte che proprio non hai più mezzi e forze per contenerlo….
ed è liberatorio….. perché scarica il dolore, l’amaro, lo sdegno, l’impotenza, la delusione, la rabbia, la frustrazione….
….. piangi perché comprendi che hai sbagliato tutto…..
….. piangi perché non riesci a farti comprendere…..
…… piangi perché hai bisogno di alleggerire l’anima…..
ed è una cosa privata, soffri se succede davanti all’altro, non vuoi impietosire né mostrarti debole, il pianto è un momento solo ed esclusivamente tuo……
serve solo per riprendere le forze……
ecco cosa è per me il pianto……
per usare il pianto come arma credo che invece si debba essere capricciosi, voler arrivare a vincere ad ogni costo e a prescindere da ciò che ha generato la crisi, non avere la minima intenzione di darla vinta…..
è necessario essere coscienti di non poter fare a meno di aggirare e raggirare l’ostacolo ( l’ interlocutore ) se non altro per stroncare la discussione e ci si gioca l’ultima carta, quella che fa impietosire l’altro, che lo disarma perché solleva il suo senso di colpa e vede l’altro come se fosse la vittima, a prescindere dall’avere ragione…….
….e di fatto si vince, a prescindere dalle conclusioni…..
……si vince perché si disarma con la pietà …..
……o con il capriccio…..
…….si fa leva sul genitore che è nell’altro che in quel momento sente di dover consolare il più debole…….
….. …… ……. …… ……..
mamma, perché non mi hai insegnato ad essere capricciosa?
….. il silenzio dell’anima…..
14/03/2014……. “OH!!!….. ECCOTI QUI!!!……
……….TI VEDO!!!…….
………FINALMENTE TI VEDO!!!!!!……..
…….. ehi, sappi che io SO cosa stai facendo……
………tu mi stai proteggendo……..
………….è per questo che ti frapponi fra me e i miei pensieri……..
……..si, mi stai proteggendo perché sai perfettamente che se riuscissi a farli emergere in questo momento soccomberei…….
……….mi schiaccerebbero l’anima, mi straccerebbero il cuore ed è per questo che non vuoi, non puoi permettergli di saltare da quell’infinito mare nero e tormentato in cui si stanno aggrovigliando……
……….tu lo sai che non sono pronta…..
………..è per questo che faccio fatica ad evocarli…….
…………è per questo che non li fai affiorare…..
…………..perché tu SAI cosa schizzerebbe fuori, e non puoi permetterglielo…….
………..perché tu sai che in questo momento Lei non sarebbe incorporea, non sarebbe una donna che non è, ma sarebbe ME!!!……
…………la me che sta annaspando, la me che sta gridando dal profondo del suo cuore, sta gridando con quell’urlo silenzioso che scoppia dentro l’anima e cui non può dar vita…..
…………la me che vorrebbe essere dovunque tranne dov’è ora…….
……….la me che non è me se è senza me…….
………ma tu sai anche che la devo guardare in faccia per poterla vincere, per poterla stroncare……
………per poi fonderla con me e farla vivere senza aver paura di quel dolore…..
………e vincerlo quel dannatissimo fottutissimo dolore!!!”…………
……………………
……………e poi arriva un giorno in cui ti guardi dentro e non trovi nulla…….
……………..è come se tutto si fosse improvvisamente spento…..
………………..come se non ci fosse più nulla…… nulla tranne un fastidiosissimo insopportabile assordante silenzio calato in un ambiente senza colori……
…………………sembra quasi di trovarsi in una stanza con le pareti imbottite, dove non arriva nessun suono e dove non c’è possibilità di generarne……
…………………..ti senti soffocato, ti manca il respiro, il cuore batte all’impazzata perché ti sembra che improvvisamente il mondo si è spopolato e sei rimasto solo tu, incastrato in uno spazio che non è spazio, uno spazio che non è nulla……
………….allora cerchi di aggrapparti ai colori, ti guardi intorno ma non c’è che un colore incolore, una sorta di grigio piatto che amplifica la sensazione di soffocamento…… e restringe lo spazio…..
………….e cerchi di ricordare l’ultimo colore che hai visto e l’ultimo suono o rumore che hai sentito……
……….ti sforzi, ed è difficile perché non ne hai memoria…….
…………..ti sforzi, perché lì dentro ti senti persa…..
………………ti sforzi perché ti sembra di non avere più passato, di appartenere al nulla……
……………..ti sforzi con tutta te stessa e finalmente ricordi……
…………………e preferiresti non esserci riuscita………..
…………..perché ti torna all’improvviso addosso come un boomerang che ti colpisce in pieno ventre…….
……….che ti squassa l’anima…….
……….che ti stringe le membra come una morsa……
…………..che ti penetra come gli artigli di un gatto inferocito fino ad affondare nel cuore per strappartelo e stracciarlo…….
…………e vorresti scappare e non puoi scappare …..
…………..non serve scappare, perché ce l’hai dentro e lo porteresti con te…………..
…………..la folla di pensieri ti sconvolge perché arrivano come portati da una lingua di lava incandescente………….
………….ti circonda…….
……….ti assedia………..
……………e ti torna in mente il libro di epica, e ti appare Medusa, in quella figura che ti ha sempre disgustata, e ti sembra di ospitare i suoi serpenti che si annodano tra loro in un groviglio di spire…….
………corpi avvoltolati tra loro di cui non si individuano né teste né code…….
……….ogni tanto ti sembra di vederne affiorare una, ma subito si rituffa nel mucchio per srotolarsi dentro le tue viscere………
……per forarti l’anima…….
……..e ti resta solo una scappatoia, ritrovare l’entrata della stanza ovattata e grigia, rintanarti lì e urlare con tutta l’anima dando vita a quell’urlo silente che non verrà mai a galla ma ti stordirà la mente……
……….fino a non sentire più niente……….
……..fino ad accecare l’anima……….
……….aspettare lì che le serpi si assopiscano per andarle a svegliare ad una ad una, afferrarle fra le mani e stritolarle per vincere…….
………tutte, dalla prima all’ultima….. per non farle mai più tornare……
……….ma intanto è lì che devi aspettare prima di rivedere i colori…..
……….prima di risentire i tuoi amati suoni……….
………….ed è lì che torni…….
……….che aspetti……