Archive for the ‘Libera…Mente’ Category
Ore 04.30 circa: emozioni sul balcone…..
03/08/2013dal mio balcone vedo in lontananza le montagne di Cava…. belle stupende, amo guardarle…..
c’è un lasso di tempo brevissimo, una manciata di minuti, durante il quale si assiste ad uno dei momenti più magici in assoluto, un vero e proprio mutamento che si compie in tempi strettissimi ma con una lentezza che fa pensare ad una moviola, una vera e propria metamorfosi di tutto ciò che sta intorno: dal buio della notte improvvisamente le montagne emergono e si stagliano contro uno sfondo in penombra…..
il loro aspetto è molto particolare, sembrano fatte di cartoncino, un cartoncino nero ritagliato e posto fra i palazzi e il cielo come fosse stato appoggiato dritto lì da qualcuno, capace di mantenersi in equilibrio quasi per incanto.
Alzando gli occhi verso il cielo, si vede uno spettacolo che definire emozionante è davvero poco…. è come se la luce respingesse l’oscurità e si impossessasse dello spazio fino ad allora da lei occupato con una rapidità sempre crescente: il buio arretra quasi scappando man mano che viene investito dall’onda di luce che incalza, le montagne riacquistano pian piano la loro tridimensionalità e quel contrasto netto che fa spiccare il loro profilo nero sfuma lasciando riapparire il contorno frastagliato delle cime degli alberi….. le montagne anteriori si separano da quelle alle loro spalle e si definiscono sempre più distintamente le loro pieghe che, coperte fittamente di alberi, evocano il desiderio di accarezzarle immaginando di toccare un morbidissimo e liscissimo tessuto di velluto verde, un verde intenso straordinariamente ricco di ogni sfumatura possibile.
…..e dopo aver goduto dell’incanto della natura, dopo avervi riconosciuto dio e tutta la sua potenza, un indescrivibile appagamento pervade ogni angolo della mente e con la stessa rapidità della luce scaccia via tutti i pensieri, gli assilli, i dubbi, i problemi, lasciando spazio solo ed esclusivamente ad una pace interiore talmente intensa che non c’è pensiero più naturale e spontaneo di un sincero e solare “BUONGIORNO!” cui immancabilmente rispondono, chissà dove nascosti, uno ad uno gli uccellini che abitano quello spicchio di cielo che vedo dal mio balcone…….
percorsi…….
10/07/2013Sogna ragazzo, sogna – Roberto Vecchioni – caricato da john58paul.
Intraprendi un cammino supponendo di ottenere precisi risultati e fiduciosa continui a camminare, anche se trovi sul tuo percorso prima ciottoli, poi rocce, massi, ammassi di massi…… ma tu lì, pronta sempre, anche solo con le unghie, a liberare la strada, per raggiungere il tuo obiettivo….
e ti viene la voglia di fermarti ogni tanto e verificare se la distanza è variata…… non diminuita, ma variata…..si, variata, perché non è importante solo guardare quello che bisogna raggiungere, ma anche da dove si è partiti……
così se la meta è troppo lontana, lontana al punto da non poterla vedere nemmeno con un cannocchiale, quando girandoti non vedi più il punto di partenza è buon segno…..
perché a prescindere da quanto impiegherai a raggiungerlo quel posto, è essenziale verificare che la strada fatta è abbastanza lunga e ricordare che è stata anche tortuosa e piena di ostacoli….. che diligentemente hai spostato, rimosso…… annientato…..
però poi non guardarti più indietro, non farlo più, non ti girare più, o rischi di perderti nel nulla che ti circonda….. niente da poter intravedere, niente da poter rivedere…..
quello è il momento in cui rischi di fermarti, perché intorno c’è il nulla…….
tu non fermarti, prosegui, vai avanti…… non fermarti, ma ricorda….. e sogna……
L’Alchimista – Paulo Coelho
06/07/2013
“quando stavo con le pecore ero felice, e diffondevo sempre felicità intorno a me. Quando la gente mi vedeva arrivare, mi accoglieva sempre bene. Ma adesso sono triste e infelice. Che cosa farò? Sarò più amaro e non mi fiderò più di nessuno, perché qualcuno mi ha tradito. Odierò tutti coloro che hanno trovato un tesoro nascosto, perché io non ho trovato il mio. E cercherò sempre di custodire quel poco che possiedo perché sono troppo piccolo per abbracciare il mondo.”
eh……. succede……. non è giusto ma succede……. succede perché semmai non si ha la forza di reagire al torto subito……. succede perché semmai non si ha il coraggio di affrontare l’ignoto……. succede semplicemente perché è più facile arrendersi che continuare a cercare, o ricominciare da capo, o rischiare di rimettere nelle mani di un altro il proprio cuore……..
io lo so………
05/07/2013
io lo so cos’è la paura a tutto tondo per qualunque cosa si debba affrontare, dall’incontrare un’amica al dover fare un contratto per allacciare un servizio o, ancor peggio, al doversi relazionare ad una persona estranea…….
io lo so cosa si prova quando, il cuore all’impazzata, la fronte sudata, le mani che tremano, hai la certezza e il terrore che possa succedere da un momento all’altro “qualcosa”……
“succedere qualcosa”… ma qualcosa COSA?!? …… qualunque cosa possa fermarti la vita…..
“qualcosa” non sempre si può sapere cosa sia, “qualcosa” può essere qualunque situazione che in quel momento non si è disposti, o meglio pronti, ad affrontare…….
“qualcosa” è quello che sta per succedere e potrebbe provocare un’irrimediabile “tragedia” di cui vivi immancabilmente tutte le conseguenze prima ancora di vivere la tragedia stessa, prima ancora di conoscere la tragedia stessa…..
“qualcosa” è quel che sta dietro la porta che devi oltrepassare, o dietro la cattedra che ti deve interrogare, o dietro il bancone che ti deve “servire”…..
“qualcosa” può essere quel luogo che devi raggiungere per forza e che temi di non individuare pur conoscendolo bene, “qualcosa” può essere dover prendere la macchina e doverla far partire, “qualcosa” può essere l’idea che mentre stai sotto la doccia potrebbe venire una scossa di terremoto……
“qualcosa” è tutto e niente, ma sta lì, sempre in agguato, sempre pronto ad annientarti……..
io lo so cosa significa restare fermi, bloccati, la schiena contro la parete ed il terrore di muoversi……. l’impossibilità di muoversi……..
io lo so……
io l’ho vissuto…….
io l’ho sofferto…….
ma l’ho capito cos’era…….
ed ho avuto il coraggio di dirmelo, di confessarmelo…..
nella totale coscienza di quel che vivevo, probabilmente con grande arroganza?!? probabilmente perché ho avuto la fortuna di capire da subito cosa stava succedendo e quindi di non arrivare a livelli estremi?!?……. io QUESTO non lo so, ma so che ho capito ed ho deciso che dovevo vincere, e che per sentirmi vittoriosa dovevo farlo da sola!
ho capito ed ho deciso di affrontarlo, di non restare seduta a guardarmi da fuori mentre morivo dentro……..
o meglio, sono stata “fuori da me”, ma non a guardare, piuttosto ad osservare…..
ricordo bene quando durante gli attacchi “uscivo da me” per studiare quello che mi succedeva e cercare di trovare una via d’uscita…….
mi ricordo di me, seduta per terra, le spalle contro una parete per non lasciarle scoperte, il battito del cuore all’impazzata in ogni angolo della pelle, mentre restavo nell’attesa che “succedesse”……
mi mettevo ad osservare per cercare di capire da cosa nasceva, o meglio come si presentava…… perché da dove nascesse io lo sapevo bene, dovevo solo dirmelo….. ma quello era di secondaria importanza in quel momento, quello andava affrontato DOPO, per prima cosa dovevo guardarlo in faccia mentre arrivava per imparare a riconoscerlo in tempo e non farmi annientare…..
per poterlo affrontare non ad armi pari, ma io più forte di lui…..
e compresi che non bastava “armarmi”, dovevo anche crearmi degli scudi di sicurezza, di salvataggio….. e trovare dei rifugi sicuri per non farmi trovare……. e un’ancora cui aggrapparmi per non sprofondare……
e mi sono “armata”……. mi sono armata di quintali di libri sull’argomento, mi sono armata di altrettanti quintali di libri di psicologia motivazionale, si, proprio quei “libretti” che fanno sorridere gli psicologi, e che ti dicono in ogni rigo che tu, se veramente vuoi, puoi davvero farcela a fare tutto quello che vuoi…….
ho letto pagine e pagine che trattavano di Analisi Transazionale, ho imparato il metodo dell’ “e allora?”, che sembra una cazzata, ma è così complicato da fare mentre la paura ti attanaglia e tu ti senti sparire…….
e mi sono armata di tanta musica, musica che prendeva il cuore, musica che parlava di amore, di cuore…… e qui, so che può sembrare assurdo, che può far sorridere, qui ha avuto tanta valenza il Professore, che in “parole di amore” è Maestro……
e mi sono fatta scudo di Amore, ovvero di fotografie dei miei bambini, che avevo sempre a portata di mano, così che quando non c’erano li avessi sempre presenti, sempre lì, e mi dessero la forza di farcela, il coraggio di farcela, il motivo per farcela…… perché mentre li guardavo, e sfioravo le immagini dei loro visi, dei loro occhi che mi sorridevano, la paura scemava fino a svanire……
perché io lottavo anche per loro, non solo per me……
sono stata “pazza” e presuntuosa?!? arrogante?!? sono stata fortunata?!? io non lo so!
io, tutto questo, proprio NON LO SO!!!
so solo che c’erano paradossalmente loro a difendermi e tanto mi è stato fondamentale per riuscire a vincere……
quanto valeva la loro manina che mi toccava! sembrava dicesse: “ehi, io sono qui! diavolo, che stai facendo? TU mi devi aiutare a crescere!”…….
e quell’improvviso saltarmi addosso e richiedere la mia attenzione nei loro giochi, che si trattasse di una “lotta fra leoni immaginari” o di ricostruire quel pezzo con le LEGO….. quel loro irrinunciabile “camminarmi addosso” mi dava la scossa giusta per svegliarmi da quell’incubo, per sconfiggere i miei mostri……
quando loro c’erano era tutto più facile, ma in loro assenza mi serviva evocarne il ricordo tattile, visivo, auditivo…… a questo servivano le loro foto……
ho fatto di tutto per farcela, credo sia stata la guerra più impegnativa della mia vita…..
ho fatto di tutto tranne ricorrere a qualunque cosa che potesse ottenebrare la mia mente, confondermi, stordirmi, non rendermi lucida…… mi faceva molta più paura l’idea di non essere lucidamente me stessa piuttosto che quella paura stessa……
molto meglio aver paura ed imparare ad affrontarla quella paura….. prenderla a schiaffi, a ceffoni, prima con molti dubbi, poi con la coscienza di poter vincere, ma sempre lucida e convinta di quel che facevo e vivevo……
e allora ho imparato a dargli anche i calci insieme ai pugni e ai ceffoni, e l’ho fatto per tanto tempo…..
finché venne il giorno in cui compresi che stavo vincendo e ce la potevo fare davvero, lo potevo sconfiggere tutto quel male, e fu quando capii che tutto dipendeva dalla mia mente…..
la mia mente ero io, e io, se mi volevo bene, dovevo per forza volerlo sconfiggere tutto quello che mi faceva star male…..
e quando poi focalizzai che come potevo farla nascere tutta quella paura potevo anche ucciderla, iniziai a cercare altre strade, imparai dei piccoli espedienti per riconoscerlo e stroncarlo sul nascere quell’attacco che ti fotte minuti che sembrano anni…..
e vinsi…….
già……. ce l’ho fatta, ma so che non ci sarei riuscita se non avessi avuto i miei figli…..
e se ripenso a quei giorni e mi guardo indietro e mi rivedo lì ho ancora i brividi per la spossatezza, e certe volte non riesco quasi a crederci……
e mi rivedo come quando al corso preparto ci chiesero di mimare la nascita di un fiore…..
fu la stessa sensazione: prendere coscienza di aver sconfitto il mostro non poteva non dare che un senso di liberazione da catene invisibili, di rinascita da dentro, di serenità raggiunta e di potenza, un fortissimo senso di potenza…..
la differenza era che mentre al corso nasceva mia figlia, in quella stanza, davanti a quel muro, rinascevo io……
e allora ringrazio……. CHI?!?……
BOH!!!…..
forse, arroganza per arroganza, ringrazio me per non aver ceduto e per aver creduto in me stessa……
e ringrazio i miei figli per esserci stati e, pur inconsapevoli, per avermi dato la forza ed il coraggio e la voglia di farcela…….
di farcela a vincere il panico……..
ho voluto condividere questa che è la MIA esperienza in QUEL preciso momento e contesto perché SO quanto sia devastante ed invalidante convivere con il panico e forse sapere che se ne può uscire può servire ad avere quel pizzico di coraggio in più che può rivelarsi utile per affrontare questa impervia strada…….
purtroppo, però, so anche che il fatto che io ci sia riuscita ed in questo modo non garantisce che possa succedere sempre……
ma l’importante è crederci, crederci quanto volerlo con tutte le proprie forze, poi il COME, il CON CHI, il CON COSA, quello lo si sente dentro…….
Critici improvvisati…….
03/07/2013
“PELLE A FIOR DI NERVI” – Enrico Nascimbeni
Quando leggo le tue parole nervose
come la tua schiena quando si inarca all’amore…
Quando sei incazzata
e uccidi la luna con un fermacapelli d’argento indiano….
quando i tuoi occhi sono lamette
lubrificate dal sangue…
Quando sei furibonda
e spari al primo sogno che passa dalle tue parti…
Quando so che al telefono la tua voce non sarà dolce
ma ringhiosa e insofferente come quando il tram non arriva…
Quando accendi una sigaretta dietro l’altra
e ti fumi un libro in due ore…
Quando ti abbandoni
e appoggi le tue lacrime trattenute su di me…
Quando vorrei massacrare la tua amarezza atavica
e penso di cavarmela con un bacio
o un fiore secco
che conservo per te
tra due pagine
che devo ancora riempire di parole.
Scorro la mia home su Fb e scopro questa poesia di E. Nascimbeni….. bella!….. mi colpisce davvero, forse perché mi ci rispecchio in quello sguardo tagliente come lamette o in quel ringhio dettato dall’insofferenza…..non so bene cosa mi colpisce: la poesia, come forma, generalmente non mi prende mai così tanto, ed invece questa è così…… così diretta, secca, vera……. d’istinto la condivido sul mio diario e riprendo a scorrere la home di FB…… improvvisamente la mia attenzione viene richiamata da una notifica, la apro, vedo che qualcuno ha commentato questi versi, ed incuriosita dal parere di un altro su qualcosa che mi ha insolitamente fortemente emozionata vado subito a leggere, e trovo una frase che non so definire meglio che “sconcertante”: “hai scritto di meglio”……. resto di stucco…… “hai scritto di meglio”?!?…… così? secco, senza degnarsi di aggiungere un’altra parola……. ma….. boh!, forse lo conosce direttamente?!?…… ma, pur avendo una conoscenza diretta, pur essendo “intimi” di qualcuno, si può essere mai così “spietatamente crudi” nel giudicare il sentire di un altro cuore?!?…… ma soprattutto, come ci si arroga il diritto di giudicare il sentire di un altro cuore?!?…… “HAI SCRITTO DI MEGLIO”!!!…… ma nemmeno se lo conosce da 10 anni va bene!!!!….. certo, si può dissentire, non è detto che tutto ciò che leggiamo ci debba piacere, però….. però non è nemmeno corretto essere così sgradevoli…….. bah…… sarà che io, quando mi trovo di fronte qualcosa che non mi piace, che non mi corrisponde, generalmente tiro dritto e via, non credo sia determinante il mio parere su tutto…… credo sia una questione di correttezza……. a meno di non sentire il bisogno di confrontarmi, ma c’è sempre modo e modo….. però qui ho tutta la sensazione che, in sole quattro parole, si sia solo tentato di “rubare la scena”….. perché in fondo, quando pubblichiamo qualcosa di nostro, non facciamo altro che mettere in scena il nostro sentire, molto probabilmente cercando gli applausi, o, perché no, anche il confronto con gli altri, ma qui….. qui non c’è alcun confronto, alcuna critica costruttiva….. qui si vuol proprio esprimere un proprio giudizio…… qui, quel che leggo, è solo un odiosissimo sistema per mettersi in mostra in modo sbrigativo, sciatto, sgarbato, povero…… chissà, probabilmente perché se non si hanno strumenti adeguati si ricorre a mezzucci alternativi….. bah….. che povera, piccola persona…… intanto io rileggo ancora una volta, per capire se non mi sono lasciata prendere da un entusiasmo eccessivo….. uhm….. sarà, ma io continuo ad emozionarmi….. ed ora ho proprio una gran curiosità di leggere il “meglio” per emozionarmi ancora di più!!!
grazie, Enrico!!!
Ma che BELLA l’estate…….
19/06/2013
Ma che BELLA l’estate!….. le vacanze, il mare, il sole, la sabbia, i bimbi che corrono sui prati, che si rincorrono sulle giostre, nei parchi……. ma che BELLA l’estate! l’aria aperta, la libertà dall’impaccio dei maglioni, dei piumini, dei piumoni….. ma che BELLA l’estate!!!…….
EPPERO’! che seccatura!!! ancora pioggia che costringe a portare l’ombrello e raffredda nuovamente l’aria! chi si arrende e riprende una maglia, chi si ostina e rabbrividisce quando esce dal portone…. ma dove sei estate?….. ma perché non arrivi portando la tua luce, il tuo sole, la tua allegria?…… perché non serve invocarti a gran voce ed in coro?…..
esplosione improvvisa, caldo torrido ed afa: ECCOMI, SIGNORI! mi volevate? sono qui, tutta per voi, ed accompagnerò i vostri giorni fino ad ottobre inoltrato….. eccomi, signori, prendete i costumi che senza il mare non ci potrete stare….. ma, badate, anche lì vi farò sudare…..
ma che BELLA l’estate, finalmente è arrivata, un tripudio di gioia investe le strade!……
ehi, ma…. le strade all’improvviso si fanno deserte perché nemmeno all’ombra si può stare….
che gli anziani si riguardino, e che i bimbi non escano che in orari più freschi…… e bevete, bevete, bevete, che sennò vi disidratate!……
ma che BELLA l’estate, l’aria aperta, le vacanze, il sole, i bimbi…..
ECCO! è arrivata l’estate, posso togliere il piumone e i panni si asciugano in fretta….. magari fosse così tutto l’anno….. si, proprio BELLA l’estate!……
ops! ma che succede al mio frigo? ah, già, è in allarme perché fa troppo caldo!….. succede sempre d’estate……
però che BELLA l’estate, i bimbi che corrono sui prati, la libertà dall’ingombro dei maglioni, le braccia e le gambe nude…… si, però mi fan male le gambe……
DOTTORE, DOTTORE, che succede alle mie gambe? mi fanno male sono gonfie e sono tutte macchiate! all’improvviso, ieri stavo bene, stamane così mi son svegliata…..
Faremo un controllo! e, mi raccomando, non si affatichi, sicuramente c’entra anche il caldo…..
ma che BELLA l’estate, la libertà dalle calze, piedi nudi e braccia scoperte….
MAMMA, MAMMA, presto, guarda qui, è morto un pesce!…. oh, che peccato…. MA…. NO!!!! MAMMA, VIENI, PRESTO!!!!!! SONO DUE, ANZI, TRE!!!!! sono i più grandi!……
ma che dici?!? tre pesci?!? ma ieri sera era tutto ok!!! e che facciamo? PAPÀ NON C’È!!!…… accidenti! che sarà mai?….. non so proprio che… “pesci pigliare”!!!!…..
presto, passatemi Marco, ho bisogno d’aiuto, stanno morendo tutti i pesci!!!…..
presto, dimmi che fare!!!….. si, sono morti quelli grandi….. si, lo so, ieri sera stavano bene….. e come devo fare? ne vedo un altro, l’ultimo dei grandi, che sta male, a stento si muove!….. va bene, li tolgo, ok, faccio subito, svuoto l’acquario, metto il prodotto, metto acqua nuova….. sappi però che quello sta male, sta veramente male, non ci sperare…… no, non venire, faccio da sola, non è necessario……
corri, Simi, aiutami stanno male……. ma dov’è sta pompa della malora? non la trovo!….. benedetti gatti che entrano e saltano dappertutto e rivoltano tutto……
eccola la pompa, mamma, prendo i secchi, tu falla partire……
presto,
presto,
bisogna far presto
anche a togliere quelli che sono già morti…… ACCIDENTI!!! NON CI RIESCO!!!!! maledetta statura, l’acquario è alto e non ci riesco…. come devo fare?!?……
mamma, uno l’ho preso……. ma non è giusto….. mamma……
e giù lacrimoni….. ed io trattengo i miei……
ma quanto ti amo: tutto il tuo amore gli hai passato!!!…….
ma quanto ti odio!!!! come faccio a consolarlo per tutto questo dolore?……
ma perché mi ci sono fatta trascinare? perché farmi trascinare in questa vita piena di vite da accudire?…… si, lo so che è puro AMORE, ma ora fa male…….
diamoci una mossa, salviamo questi altri….. presto con i secchi…. prendi le taniche…..
GATTO!!!! LEVATI!!! MI FAI INCIAMPARE!!!!!…..
ecco le taniche, versiamole, presto…. e il pesce rimasto comincia a riaversi…… non avevo mai visto un pesce stremato riprendere vita….. rimango a guardare: eccolo, spalanca la bocca in modo spaventoso, aspira acqua in modo vorace….. finché ad un tratto si tranquillizza e riprende a nuotare, in quello spazio ormai troppo vuoto, in quello spazio ormai desolato, senza compagni….. chissà se ce la farà……. si, certo, ora è tranquillo, sicuramente sta bene, ma……. chissà se ce la farà a rimanere da solo, in quel suo mondo ormai vuoto, senza più i suoi compagni…..
ma che sarà successo?….. il caldo improvviso ha fatto sballare i valori dell’acqua……
guardo la vasca ormai semideserta….. certo, c’è ancora un po’ di vita, qualche pesciolino piccolo, il mio adorato pulitore e lui, il pescione superstite…..
certo c’è ancora un po’ di vita, ma non mi passeranno più davanti quegli enormi pescioni che tutti i giorni ero solita ammirare nella loro bellezza….. nel loro movimento sinuoso ed elegante, portandosi dietro quelle code “svolazzanti” che passando tra le piante regalavano carezze ad ogni cosa sfiorata…..
uno di loro era un pesciolino arrivato in una busta come ricordo di una festa….. di una festa di un bambino per me speciale….. quello che ho sempre chiamato il mio “quasi-figlio”, tanto gli ho voluto e gli voglio bene….. circa sei anni fa, se faccio bene i conti…… e questo mi rende ancora più triste……
una vita è una vita sempre, non importa di chi è quel cuore che batte, né l’aspetto che assume….. una vita è una vita sempre…….
ti amo e ti odio perché mi ci hai trascinata tu in questa vita piena di vite da accudire……
ti odio perché non c’eri ed ho dovuto affrontarla io da sola tutta questa morte……
ti amo perché i tuoi figli hanno il tuo cuore….. perché tuo figlio ha pianto mentre tu hai sicuramente sofferto in silenzio perché non c’eri, perché non hai potuto far niente per salvarle quelle tue creature…..
io una sola ne ho salvata, e mi sento di merda perché ero distratta a far altro e non l’ho visto prima……..
tre vite sono perse……. perché faceva troppo caldo……..
ma che BELLA l’estate……..
NATURA CREA, ORLANDO CONSERVA…….._Game Over – Tunnel FX
13/06/2013
uhm…… ricordo che mia madre, parafrasando una famosa pubblicità di “qualche” annetto fa, in riferimento alla mania di mio padre di conservare di tutto, diceva “NATURA CREA, MARIO ORLANDO CONSERVA”…..
be’, questo deve essere un vizio di famiglia, o forse una caratteristica genetica, dal momento che anche noi figli abbiamo questo “problema”: ma come si può, per esempio, buttare un foglio di plastica con le bolle?!? è davvero uno scempio! una violenza a me stessa!!! e se un giorno dovessi traslocare, come potrei garantirmi di non far rompere, per esempio, l’uccellino in creta che ha fatto mio figlio in II media?…… si vabbé, un trasloco non è cosa all’ordine del giorno né previsto nel prossimo futuro, ma….. “nun se po’ mai sapé!!!” (trad. non si può mai sapere!”)…… e se io lo dovessi buttare e nel frattempo non trovarne un altro, dove lo andrei a pescare? …… e se invece non dovesse succedere?!? be’, come antistress va sempre bene!…..
e per carità, che non si metta in discussione l’irrinunciabilità delle reggette dei pacchi di biscotti!!! quelle hanno infinite possibilità di riutilizzo, a parte quello canonico di chiudere i sacchetti: sono ottime per sturare, ad esempio, quel buchino microscopico che sta nel frigorifero dalla cui ostruzione dipende lo stato di benessere di tutto il suo contenuto!….. si, lo so che se ne trovano a palate e dappertutto, ma alla mia riserva personale non rinuncio: se avessi la necessità, per esempio, proprio nello stesso giorno, non solo di sturare il buchinosalvafrigo ma anche di infilare l’elastico nel pantaloncino che mio figlio deve usare per la partitachesigiocaframezz’ora e non dovessi avere uno spillo di nutrice a disposizione e quello di prima se lo fosse fregato il gatto quando mi è caduto di mano?!? eh?!? come andrebbe a giocare mio figlio?!?…..
per non parlare dei rotoli in cartone della carta igienica: se c’è una cosa che mi snerva è quella di non riuscire a staccare facilmente i sacchetti della spazzatura senza che l’uno si porti dietro l’altro, visto che generalmente una mano è sempre impegnata a mantenere qualcosa che propriononpossolasciare, e allora cosa di più logico che perdere qualche minuto subito dopo averli comprati ed arrotolarli in modo che siano indipendenti tra loro? e non c’è nulla di più funzionale per bloccarli che quei rotoli…… sempre che mio figlio me ne lasci qualcuno, visto che ultimamente se li è “rubati” tutti ed ha realizzato un mitra……
ops! sta a vedere che anche i miei figli ce l’hanno il gene del nonbuttarenientechenonsipuòmaisaperedovesseservirmidovelovadoapescare…..
embé, io sono convinta che tutto, ma proprio tutto, possa essere riutilizzato in mille altri modi, ed è inutile sforzarsi per sapere QUALI mentre si decide di non buttare: questi che ho appena descritto non sono che i più banali utilizzi, quelli che mi sono venuti in questo momento giusto per dare un’idea, perché L’IDEA, quella giusta, nasce nel momento del bisogno, nell’urgenza….. l’importante non è sapere COME si riutilizzerà una cosa, l’importante è sapere di poter disporre di infinite alternative alle soluzioni comuni…….
ovviamente, questa tendenza a conservare tutto determina un sovraccarico in ogni angolo della casa, anche quelli più impensabili, e fa sì che, ad un certo punto, la casa arrivi quasi a traboccare e a non contenere nemmeno più le cose necessarie, ed è allora che si rende indispensabile lo svuotamento di tutti i mobili e i cassetti per fare un’inevitabile cernita e, pur se con “sofferenza”, decidere COSA (?!?) buttare…..
per quel che mi riguarda, compiere questo dovere è cosa decisamente dolorosa e sgradevole, ma mi capita di iniziare a guardare un mobile con insistenza sempre crescente finché non vengo colta da un vero e proprio raptus: il mobile va svuotato ADESSO, in questo momento, senza indugi……
ed è proprio durante questi raptus che si verificano veri e propri ritrovamenti e che mi senta quasi un archeologo alle prese con una tomba etrusca appena scoperta……. si, perché può uscire di tutto: certe volte ci si ritrova in mano oggetti probabilmente cercati per anni e dati per persi, altre volte cose completamente dimenticate….. ma quel che hanno in comune i ritrovamenti è la “magia”: quando ci si trova davanti ad un oggetto dimenticato e ci si lascia incantare da quella vista avviene la magia, la magia del viaggio nel tempo: tutto ciò che sta intorno svanisce, non solo gli oggetti, ma anche i suoni, i rumori, gli odori che fino a quel momento ci avevano avvolti vengono sostituiti da quelli evocati dal ritrovamento di quel preciso oggetto: è un viaggio MAGICO!!!
ed è emotivamente forte abbandonarvisi e rivivere quei luoghi e quelle emozioni che sembravano perdute nel tempo…….
in uno dei miei ultimi “raptus riorganizzativi” ho deciso di mettere in ordine il mobiletto dello stereo; il classico mobiletto stile anni ’80, cui sono legatissima (embé, voglio dire, me lo regalarono ai miei 18 anni mamma e papà….. se non ci fossi legata mi sentirei un tantino “arida”…..): nero, lo spazio per i dischi sotto, il cassetto per le audiocassette, i ripiani per gli elementi dello stereo: radio- piastra- “cervello”(non ho mai saputo come si chiamasse e continuo a non saperlo e per me era ed è tuttora il “cervello” dello stereo, quello che ne consente il funzionamento, quello che “lega” i vari elementi, quello indispensabile…..), e sopra a tutto il piatto……
è lecito chiedersi cosa si possa mai trovare di così particolare in un mobiletto dello stereo….. evvabbé, in casa mia non si può mai sapere! ……..
comunque io una cosa l’ho trovata, una cassetta, ma non una qualunque, una cassetta speciale, intitolata “TUTTO TUO FRATELLO, UAU CHE BELLO!”:
sorrido……. ricordo come fosse oggi…….
mio fratello ha sempre avuto la passione per la musica, ha fatto parte di vari gruppi, ora suonando il basso, ora cantando….. prima pezzi dei Beatles, poi Police, U2… fino ad arrivare ad una produzione propria…… spesso capitava che si riunivano a casa per provare, e ricordo in particolare di una volta in cui decisi di ringraziarli per le loro note (e il loro casino) preparandogli coppe di panna montana e nutella….. furono contenti, ma mai quanto me per poterli sentire da fuori la stanza: andavano premiati per il loro sforzi!……
e ricordo che io stavo sempre a rompere. “ma perché non mi fai una cassetta con tutto quello che suonate?”, ed un giorno lui se ne venne con questa cassetta e me la regalò: “tieni, sei contenta?” – “SIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!”…….
…….e quella cassetta è ancora lì, nello stereo, e il solo prenderla in mano l’ha resa tramite di uno dei miei viaggi nel tempo……. torno al presente….. quanto tempo è passato, quanta strada è stata fatta……. guardo il gatto-contenitore di CD: ce ne sono 2 dei Tunnel FX, il gruppo di mio fratello….. nell’MP3 ho versato diversi loro brani, ma ce n’è uno in particolare che adoro, GAME OVER, ed è un vero piacere sentirne improvvisamente, fra un brano di Bruce Sprengesteen ed uno dei Pink Floyd, le prime note….. ed emozionarmi con la sua voce……..
Prospettive……
06/06/2013
nati in un mondo in pieno sviluppo, figli di un consumismo smodato e sconfinato….. cresciuti nella prospettiva di un futuro promettente e fulgido e nella convinzione di poter approdare ad una qualche soluzione sicura e dignitosa anche nei momenti più critici e duri…. questa la mia generazione…..
oggi viviamo un presente che se da un lato continua a promuovere oggetti sempre più ricercati e “appetitosi” e modelli di stili di vita da nababbi, dall’altro vive il declino sempre più diffuso di grandi e piccole realtà, un presente privo di ogni prospettiva per una sempre crescente quantità di persone….
un presente che spesso induce a porsi inutili domande su scelte di vita compiute in tempi non sospetti….. inutili perché relative a condizioni non modificabili, vivendo noi in una società che non concede riscatti e non offre opportunità, al punto che sono talmente tanti i suicidi dettati dalla disperazione che quasi quasi non fanno nemmeno più notizia, tanti ne avvengono…….
be’, in questo contesto, proprio per questo contesto, in cui sembra appurato che tutto sia assolutamente necessario perché ci si senta degni di essere considerati, perché ci si senta adeguati (o conformati?!?) agli altri, sento il forte bisogno di ringraziare i miei genitori di avermi dotata di armi e strategie psicologiche e strumentali (fai da te! qualunque cosa, falla da te, e se ti manca qualche strumento inventatelo: le mani non si sporcano lavorando, ma rubando ed imbrogliando… nulla è indispensabile… a tutto c’è rimedio…) valide al punto da riuscire a sopravvivere con serenità alla miseria cui siamo condannati, senza aver paura di perdere nulla, tranne la libertà, la dignità e l’amore, assolutamente irrinunciabili!!!
spero di riuscire anch’io a donare questa stessa eredità ai miei figli, perché si possano sentire sempre, in qualunque condizione, ricchi come ricca mi sento io!!!
grazie di cuore!!!
Amori sbagliati
31/05/2013Mi distruggerai . Notre Dame de Paris voce V, Matteucci – caricato da marwa marina
Stasera sto pensando ad un’amica innamorata……. che bello l’amore….. quando sei innamorata sei VIVA….. ma se ti innamori della persona “sbagliata”?………
può succedere di innamorarsi della persona sbagliata…….
difficile non incorrere almeno una volta nella vita, da ragazzi o da adulti, non importa quando, in un simile “incidente di percorso”……
e “sbagliato” un amore può esserlo per tanti motivi, non importa quali: tu sai che è un amore impossibile, e sai che devi toglierlo dalla tua mente, dal tuo cuore….. devi “liberartene” o, come disse una persona qualche tempo fa, devi “rientrare”……
“rientrare”….. razionalmente è facile: tagli, metti degli spazi, fai crollare ponti, alzi barriere….. ma se, nonostante tutto, il tuo pensiero fisso è lì? se nonostante il tempo, resta tutto immutato e, raggiunto un livello di “controllo” sufficientemente accettabile, hai paura di scoprire di aver “fallito”?
…….se, nonostante i muri alzati, all’improvviso il tarlo della sua esistenza ti rinchioda la mente, vedi solo i suoi occhi piantati nei tuoi, o ti rendi conto che mentre ti parla non riesci a seguire perché resti concentrata solo sulla sua bocca? la sua bocca che vorresti baciare……
se nonostante la razionalità, i buoni propositi, gli innumerevoli tentativi succede tutto ciò, come si fa a “rientrare”?
In fondo quando ti innamori di una persona, anche dopo il distacco almeno un pezzettino lo porterai sempre con te….. non puoi cancellarla come fosse un tratto di matita, far finta che non sia mai esistita, che non abbia mai incrociato la tua strada……. se ci riesci, non ne eri innamorato…… ne porterai sempre una parte, seppur piccola, dentro di te, per quanto possa non volerlo, per quanto possa cercare di incastrarla nel cassetto più inaccessibile della mente…… certe persone, poi, entrano così prepotentemente nella tua vita da non potertene più disfare, sono talmente “invasive” (ehi, non invadenti, ma invasive!!!) da lasciare una traccia indelebile nel tuo cuore, nella tua mente, anche a distanza di anni…. o decenni….. e questo indipendentemente dal tempo occorso per lasciarla la scia……
certe volte basta un giorno, una settimana, e resta lì per sempre….. ed un muro che argini, che contenga, è necessario alzarlo, anche se poi si rivela fatto di argilla piuttosto che di granito……
ho letto da qualche parte che da ragazzi non si ama realmente quello che è l’altro, ma quello che di sé si riconosce nell’altro, quasi l’altro fosse uno specchio: più ci si riconosce nell’immagine restituita più è forte la passione, la gelosia….. l’amore……
man mano che si avanza con gli anni, man mano che scema questa forma di egocentrismo, non si cerca più la proiezione di sé nell’altro, ma lo si ama e lo si accetta per quel che è, difetti compresi…… e non c’entra nulla l’aspetto fisico, perde di consistenza ogni canone di bellezza di riferimento, non hanno alcun peso l’età, l’altezza, la pancia, lo status…. conta solo quello che è lui/lei, quello che ti ispira, quello che ti scatena…….
uhm….. quello che ti scatena……. e se fosse un “problema” essenzialmente chimico? be’, se così fosse, probabilmente basterebbe una piccola curetta, semmai omeopatica, e il gioco sarebbe fatto, chissà!
amore adolescenziale e amore adulto, passione e….. e?……. boh, non so definirlo….. pensiero fisso sicuramente, pensiero travolgente…..
“tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso….. mi distruggerai…… e maledico te perché di te non vivo…..”
così canta Frollo ad Esmeralda nel recital Notre Dame de Paris: la desidera ardentemente ma sa che non potrà mai averla e si perde nella coscienza della sua ossessione al punto da far condannare la Zingara pur di esorcizzarla…..
l’eliminazione fisica di lei sarà la strada per la liberazione della sua anima, perché solo così potrà tornare quello di un tempo, colui che aveva due amanti “inoffensive”, la religione e la scienza……
una soluzione dura, drastica….. definitiva…….
ma se poi l’escamotage dovesse rivelarsi un fallimento?
come si sopravvive ad uno strappo irrimediabile?
Frollo non può esserci in alcun modo d’esempio: Frollo, pur se non per sua volontà, muore subito dopo Esmeralda, non riuscirà a misurarsi con la nuova realtà……
Solitudine
29/05/2013
A volte capita che ci si senta sole, pur stando in compagnia di una moltitudine chiassosa….. ma che non si abbia più forza o voglia per nulla…. e che si abbia la sensazione di vivere dentro un’eterna sconfinata burla, quasi un film che si guarda con distacco dal di fuori perché non se ne sente l’appartenenza…..
ed è allora che si desidera, si ha bisogno di uno spazio, un qualunque piccolo spazio segreto, un anfratto di solitudine nel quale rifugiarsi per piangere o ridere con totale abbandono e disinibizione, con la certezza di non incontrare alcuno sguardo inquisitore, alcun giudizio proferito con spietata fredda superiorità distaccata….. ma una solitudine non trincerata, nella quale lasciare comunque aperti degli spiragli dai quali uscire e rientrare, andare e tornare, e poter scegliere chi incontrare……
e se capita che chi si sceglie di incontrare non sa, o non comprende, o non vuole, o non può accettare di essere “il/la prescelto/a”? be’, allora non resta che approfittare di qualche istante fugace che ci si deve far bastare tutto il tempo necessario fino alla “prossima volta”……
ma quando il dolore è lacerante e la disperazione pressante sarebbe bello riuscire a liberarsi di tutto ciò che è superfluo…… e di tutto ciò che se non si può avere come si vorrebbe fa ancora più male….. ed è proprio quello il momento in cui si rischia di abbandonare, con dolore, con sofferenza, ma paradossalmente per sentire meno dolore……
ed è proprio quello il momento in cui si vorrebbe fuggire, ma non si può venir meno alla realtà e bisogna restare…….