Archive for the ‘Libera…Mente’ Category

uhm………..La Bella Addormentata nel bosco……… dubbio…….

27/11/2014

………e quando il Principe la vide non riuscì a domare l’impulso di baciarla e nell’istante stesso in cui avvicinò le sue labbra a quelle della Bella Addormentata la fanciulla aprì gli occhi e tutto il castello riprese vita……. [...] … si sposarono e vissero felici e contenti…..

così racconta il cantafiabe……

ma mettiamo che la Bella Addormentata, al risveglio, si rende conto che la realtà non è poi così bella come il sogno che stava facendo, la settima fata, quella che ha mutato l’incantesimo della vecchia fata offesa, può ripristinarlo e farla riaddormentare?

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Il mercante di luce _ R. Vecchioni – Ho conosciuto il dolore_ R. Vecchioni

15/11/2014

non sono più nella pelle…..

qualche giorno e il “mio” Prof preferito, R. Vecchioni, sarà a Napoli per presentare il suo ultimo libro, Il mercante di stelle…….

ormai sono anni che partecipo a questi eventi: quasi seguendo uno schema rituale arrivo lì, acquisto il libro o il cd di turno e poi, dopo aver avuto il piacere di ascoltare il Prof, mi metto religiosamente in fila ed attendo il momento in cui posso ringraziarlo di tutte le sue parole…..

ricordo di una volta in cui, reduce dalla lettura di “Le parole non le portano le cicogne”, mentre mi autografava il cd che aveva appena presentato, gli chiesi quanto avrei dovuto aspettare per……. il prossimo lavoro!: lui mi   guardò sorpreso e mi rispose “ma è questo!!!” …… :D ….. bè, io in verità pensavo ad un libro, fu la mia risposta…… ;)

se ascoltare Vecchioni che canta è fantastico, leggerlo va molto oltre! quasi come assistere ad un suo intervento……

in verità, non ho mai letto/ascoltato nulla di suo prima di sentirne la presentazione, ma stavolta ho deciso che sarebbe stato interessante andare “preparata”, per cui qualche giorno fa ho deciso di acquistare il libro e leggerlo prima dell’incontro ……

detto/fatto,  sono uscita dalla libreria con il mio “tesoro” in mano pregustando il momento in cui l’avrei aperto, ma via via che mi avvicinavo a casa l’entusiasmo calava sempre di più: sapevo a grosse linee che uno dei protagonisti era un ragazzo di 16/17 anni gravemente malato….. una malattia di quelle che non perdonano e chissà, forse perché ho due figli suoi coetanei, forse perché conosco la potenza espressiva del Prof, l’idea di trovarmi coinvolta in un dolore così forte pesava più della voglia di abbandonarmi alle emozioni, anzi a dire il vero mi spaventava quasi,  per cui, arrivata a casa, ho messo il libro sul tavolo e l’ho lasciato lì quasi per una settimana, limitandomi a leggere solo un paio di pagine, quel paio di pagine sufficienti a farmi trovare di fronte ad uno specchio ……

quel paio di pagine che mi hanno fatto scrivere una lettera (che probabilmente non verrà mai spedita…)

 

“la prima pagina che ho scritto per il blog, più di un anno fa, era una lettera …….

una lettera in cui chiedevo di avere una risposta, LA risposta, da un punto di vista  maschile…….

si, perché noi donne, su certi argomenti, per quanto possiamo essere dierse, bene o male concordiamo, e a me serviva un punto di vista potenzialmente diverso per capire…..

quella lettera era indirizzata ad una precisa persona, ma non l’ho mai inviata…..

non so perché, forse pe evitare di darle fastidio…… di crearle imbarazzanti “problemi”….. per evitare di infilarlo in una “ingombrante” condivisione…… tra l’altro imposta e non cercata!

quella lettera è diventata un post, l’ho messa lì con la speranza che qualcuno di passaggio, un uomo che possibilmente avesse precise caratteristiche, mi desse una risposta

certo, quel poverino di  mio fratello, spesso è bombardato da me, dai miei perché, dai miei percome, ma per quanto possa sforzarsi di darmi una (?!? tante!!!) risposta, vive una vita troppo diversa da quella dell’uomo che “mi serve”: bimbi piccoli, una storia agli inizi……. altre dinamiche……. altre esperienze…… troppo giovane…….. troppo entusiasmo!!!

quella risposta non è mai arrivata…… o meglio, non è mai arrivata lì: la persona in questione credo non l’abbia mai letta e nessun uomo “utile” è passato di lì, o comunque non ne ha lasciato traccia,  ma io l’ho trovata comunque……

l’ho trovata e, pensa un po’, corrisponde alla risposta che, dopo riflessioni e rimuginamenti, mi ero data io!

e che mi avrebbe dato qualunque altra donna!

e l’ho trovata per caso in un libro!

ma non un libro qualunque, non per me!

l’ultimo lavoro del Prof! quello che sta presentando un po’ in giro ultimamente e che ho deciso di leggere prima di andare ad ascoltarlo per “essere preparata” ;)

non ci credevo quando mi sono trovata quelle parole davanti!

il caso? una coincidenza?

boh! certo, non me l’aspettavo!

però è lì: chiara, semplice, ovvia…… dolorosa, amara, ma ovvia…….

io l’ho chiamata “risveglio”, lì si parla di “riconoscimento”, ma la sostanza è quella: trovarsi improvvisamente immersi in una realtà del tutto diversa da quella che si immaginava di vivere, con tutte le conseguenze che comporta…….

il caso  ha salvato quella persona!

e te lo sto dicendo perché quella persona, indovina un po’, eri tu!

[...]

improvvisamente poi, una sera, ho iniziato a guardare con crescente dubbio il libro e contemporaneamente nella mente sentivo un brano del suo ultimo cd, Ho conosciuto il dolore . R. Vecchioni_ caricato da Izzy Wabi, ed è stato in quel momento che ho capito che no, non era possibile trovare solo dolore, ci doveva essere dell’altro, quindi quasi in preda ad un raptus, l’ho preso ed ho iniziato a leggerlo: circa 5 ore dopo l’ho chiuso appagata……  

e sono arrivata ad una conclusione: mio carissimo Prof, per la prima volta non sono d’accordo con te! non è vero che solo  ”nelle parole greche, dove la fine è il principio, il silenzio l’insieme di ogni voce” ci si può rifugiare per rimettere ordine nel proprio cuore, ma anche nelle tue….. chissà, forse perché conosci le parole greche!

 

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MOMENTI: Paladini e Donzelle – Millenovantanove_ R. Vecchioni

20/10/2014

Millenovanvanove – R. Vecchioni – caricato da Canale di PerAmoreMio

questo post è VOLUTAMENTE provocatorio!   ;-)   :mrgreen:

…………………………………………………………………………………………………………………………………

………………..uuuuuhhhmmmmm………………………………………………………..

è da un po’ che sto facendo un nuovo “gioco”, quello di chiacchierare con diverse persone su uno stesso argomento per mettere a confronto le diverse posizioni e cercare di trarre delle conclusioni più o meno concrete……

ultimamente mi è capitato di parlare di un argomento scottante: il raporto Lui/Lei e potrei dire di aver finalmente risolto tutti i miei dubbi e potrei decidere, anzi dovrei decidere, di chiudere il blog…….

…..si, perché quando ho aperto il blog, uno dei primi post era un appello agli uomini……. già, perché mi sono resa conto da un bel pezzo che dal confronto fra donne alla fin fine generalmente vien fuori un malessere più o meno condiviso a tappeto che riguarda il dolore per non essere comprese dal proprio uomo, per non “sentirlo” vicino…… ….si, dolore, perché noi donne soffriamo dell’assenza del nostro uomo (ma non di quella fisica, beninteso!) molto più di quanto non si soffra per il dente del giudizio più incastrato e storto!!! ……..

condivisione di uno stato emotivo quasi all’unanimità…….

uhm….. condivisione……..

non ho mai compreso fino in fondo il comune detto “mal comune mezzo gaudio”……. anzi, in effetti mi son sempre chiesta da dove derivasse questo mezzo gaudio….. …..dal mio punto di vista è inesistente e piuttosto sostituibile (se non addirittura “sostituendo”) con “doppio male”…….

insomma, non ci credo che in una situazione del genere l’unione faccia la forza, ovvero non credo che questo genere di “unioni” possa generare non dico una soluzione, ma nemmeno un’idea geniale che possa fungere da preludio alla risoluzione del problema e proprio per questo cerco da sempre di evitare di farmi coinvolgere in discussioni a SESSO unico: se c’è una cosa che proprio non sopporto è il vicendevole darsi man forte sulle disgrazie, il compatimento reciproco, la condivisione di una posizione che mira solo al rafforzamento dell’ostinazione a voler avere ragione, a dimostrare di averla, a pretenderla…..

ma a che serve? io credo che il confronto debba portare ad un allargamento della propria visione, o perlomeno al tentativo di andare oltre le proprie posizioni, accantonarle un attimo, per cercare, se non proprio di comprendere, almeno di capire le ragioni dell’altro/a…….

a meno di non aver bisogno di sbollire rabbia, risentimento, incazzatura, ecc, in un esercizio di puro sfogo piuttosto che di cercare nel punto di vista altrui una prospettiva diversa in cui inquadrare il problema (ma questo implicherebbe la fortuna di incontrare un’altra donna che riesca ad essere imparziale, cosa estremamente rara), ho sentito sempre più forte il bisogno di porre alcune domande direttamente agli uomini, le stesse identiche domande cui mi ero già data risposta e cui mi avevano già risposto  altre donne, confermando la mia posizione, ma sempre sulla base di un comune sentire, vivere, intendere il rapporto di coppia, la “necessità” di aver cura di precisi aspetti della vita a due, dell’impegno profuso nel quotidiano, anzi nella lotta contro la quotidianità ed i problemi pratici che ne derivano…..

…..perché, parliamoci chiaro, finché non si presentano problemi reali, tutto è molto semplice, l’idea della convivenza è confusa e molto poco realistica, sembra di vivere in una favola immaginando cenette a lume di candela e weekend da luna di miele anche a distanza di anni dalla stessa, ma quando poi si inizia a combattere con i tanti aspetti materiali della realtà sembra quasi di compiere un percorso ad ostacoli, ma talmente grandi e gravi da far invidia ad un thriller: conti da pagare, malattie più o meno serie, sbandate devianti, elettrodomestici che si rompono proprio quando servono, figli che non studiano….. e tutto ciò quando va bene!  

permane, per fortuna, una gran voglia di continuare a vivere ed essere sé stessi, ma ci sembra indispensabile, perché questo sia possibile, essere compresi dall’altro/a…..

da questi confronti, confidando nel fatto che, come noi donne abbiamo del mondo una visione più o meno universale, questo principio sia applicabile anche agli uomini, sono arrivata a conclusioni sconcertanti sia sugli uomini che sulle donne che, fatte salve alcune rarissime eccezioni, valgono più o meno per tutto il resto degli individui adulti (?!?) pensanti (?!?)…….

 mi soffermo prima sugli uomini…..

…….quasi tutti gli uomini hanno due facce.

al tempo!

non volendo tacciarli di falsità per principio, forse è meglio parlare di due “modalità”: una riservata al mondo privato, ovvero a chi condivide con loro spazi, tempi, oggetti, ecc,  in casa; l’altra dedicata a tutto ciò che è fuori, ovvero colleghi, amici, conoscenti e, qualche volta, parenti (che ormai, buon per loro, non fanno parte più del “dentro”!!!)….

appurato ciò, il punto è non solo comprendere quale sia la “vera” faccia: quella dentro casa, luogo dove hanno certo il diritto di rilassarsi ed essere sé stessi al 100%,  ma dove si prendono anche quello di mostrarsi burberi, distratti, non disposti al dialogo, irascibili, pretenziosi, egocentrici, attentissimi al centesimo in più che si spende su tutto, tranne che per QUEL libro-giornale-accessorio-ecchissàcchealtro che pare proprio indispensabile alla loro sopravvivenza, oppure quella fuori casa, dove sanno rispettare al massimo tutte le formule di galanteria, gentilezza, attenzioni anche superflue, dando di sé un quadro del tutto diverso da quello che poi rivelano in casa?

qual è la loro vera essenza?

e, soprattutto, PERCHÉ non si mostrano per quello che sono davvero sempre?

è un atteggiamento dovuto all’educazione ricevuta (dobbiamo cioè “ringraziare” le loro mamme?) oppure dipende dall’incapacità di essere quello che sono perché questa fa parte della loro natura?

e ancora, ne sono coscienti o sono davvero così ottusi da riuscire sempre a trovare lo specchio della matrigna di Biancaneve pronto a rimandargli la parte più bella di loro?

no, perché se ne sono coscienti allora sì, allora lo grido a gran voce: sono anche “falsi”!!!

o forse tutto ciò dipende da una forma di supponenza, dall’essere convinti di essere “superiori” e di avere il diritto di imporre la loro “supremazia” sulle compagne?

insomma, ma ci sono o ci fanno?!?

io sono stanca di vivere in un mondo in cui il solo fatto di essere donna sia ancora così “castigante”!

e, avendo la responsabilità di regalare al mondo ben due “esemplari” maschili, sono da sempre impegnata con tutte le mie forze per far comprendere ai miei due figli maschi che nulla gli è “dovuto” per il semplice fatto di essere nati con un accessorio che non è da considerarsi “IN PIÙ”, ma solo DIVERSO da quello che abbiamo noi!

no, perché a dirla tutta, in effetti gli  accessori “IN PIÙ” tuttalpiù li abbiamo noi donne, dal momento che siamo NOI che creiamo, siamo NOI che diamo la vita!!! e diciamolo una buona volta!!! se non fosse così, non ci sentiremmo onnipotenti ad ogni gravidanza!!!

e allora tutta questa supponenza maschile da dove deriva? che sia una forma di invidia? che nascondano sotto questa loro “boriosità innata” la paura di essere “meno” proprio per quellodicuisopra e il bisogno di dimostrare il contrario?

…….bé, se così fosse, ci hanno così tanto riempito la testa con quel benedetto senso di castrazione che ci porteremmo dentro causa mancanza di pene che sarebbe il colmo!!!

pène e péne a parte, vorrei tanto saperlo, se non altro per capire se posso nutrire la speranza di non essere impegnata da QUASI DICIOTTO ANNI (diciannove se si considera il tempo di gestazione) in due investimenti che falliranno miseramente semplicemente perché il terreno su cui ho seminato non era “adatto per natura” (anche se al momento mi sembra di essere sulla strada giusta per  far comprendere i miei perché di donna ai miei due ragazzi) o se non mi conviene andare in prepensionamento  e risparmiare tutte le energie già “programmate” per il mio futuro di madre e decidere di spenderle in attività che si riveleranno nell’esito meno frustranti……

no, perché io, poi, lo so già, qualora dovessi fallire, non riuscirei a mentirmi e non vorrei vivere il resto della mia vita nel rimorso …….odio perdere tempo in imprese che so essere fallimentari a priori!!!

il dubbio ce l’ho, ed è grande, perché ho visto e vissuto molto da vicino cambiamenti…. cambiamenti?!?, macché cambiamenti! STRAVOLGIMENTI di uomini su cui si era scommessa la vita  per trovarsi in mano la quantità d’acqua che si riesce a raccogliere nel vano tentativo di afferrarla mentre scorre dal rubinetto: NULLA, tranne qualche goccia d’acqua capace solo di bagnare la mano! ……. (qualche tempo fa un uomo apparentemente saggio e corretto, ma solo per quel che io so, ma io faccio parte del suo fuori, mi ha detto che l’acqua, quando non riempie, lava o rinfresca…… mi è piaciuta questa risposta, ma, anche sforzandomi, non ricordo sul volto delle donne coinvolte in simili esperienze l’espressione di freschezza e di pulito che avrei dovuto cogliere…..)…….

e veniamo ora alle donne…….

le donne, praticamente tutti i “tipi”, quelle più simili a me come quelle distanti anni luce da me (anche qui, con le dovute esclusioni delle eccezioni), a prescindere dagli esordi del loro rapporto di coppia, a prescindere dalle prospettive dello stesso (ma che cosa stupida le prospettive!!! per non parlare delle aspettative!!!) alla fine si trovano a confrontarsi con questa assenza: lui è distratto, non gentile, scansa i compiti più impegnativi e noiosi, non è presente con i figli….. il solito, insomma, manco si trattasse di un’ordinazione al bar!!!

scatta quindi questo senso di solitudine interiore, dovuta alla necessità inappagata di condividere con lui la quotidianità, e il più delle volte lei finisce col trovare un amico (amico, NON amante, sia chiaro!) che le sarà di conforto, che le sarà di sostegno, che sarà disposto a sopperire alle assenze e alle mancanze del suo lui……

che bello! generalmente tutte  bene o male riusciamo a trovare un amico pronto a soccorrerci quando sentiamo la mancanza del nostro lui…..

si, perché, diciamoci la verità, per quanto ti possa essere vicina un’amica, la più cara e valida delle amiche, il sostegno di un uomo ha tutto un altro “sapore” fosse lì anche solo ad ascoltarti senza nemmeno pronunciare un verso…..

chissà, dev’essere il fatto in sé di “sentire” la presenza maschile……..

bello…….

si, bello……

peccato, però, che il più delle volte tutto ciò avverrà mentre un’altra lei, la lei del lui amico nostro, starà soffrendo delle assenze e delle mancanze… di lui!!! si, al 99% succederà, perché ho il sospetto che il patrimonio genetico della “capacitàdidareattenzioniesostegno” degli uomini sia nettamente più basso di quello delle donne, proprio come il loro tetto massimo di parole da spendere quotidianamente…… 

ahahahahaha, ma stiamo scherzando?!?!? 

allora,  io mi chiedo: ma le donne si rendono conto che gli uomini/amici che le confortano per lo sconforto causato dal marito/compagno dal canto loro sono causa dello sconforto  di un’altra donna?!?

e se decidono di credere comunque in quello che il lui/amico mostra di essere, sono coscienti della stortura che concorrono a creare?!? e sono coscienti delle balle che le vengono dette dall’amico di turno? si ho detto balle, perché se qualcuno quando parla dice cose che poi non fa o non è, allora sono balle! balle enormi!!!

o sono talmente fuse da non rendersene conto?!?

e gli uomini/amici che soccorrono le donne amiche e sono pronti ad offrir loro tutto l’appoggio mentale e fisico di cui necessitano, sono coscienti, mentre nel loro “portacervello” formulano probabilmente pensieri di  solidarietà maschile (non ce la faccio proprio a immaginare che possano non essere solidali tra loro!) che si alternano a flash in cui, con vesti ed armi che susciterebbero l’invidia di Orlando, di Roland, di Gaston e di Astolfo, si prodigano in imprese salvadonzelladiturno, di essere loro stessi la causa dello sconforto delle proprie “compagne” (o “scompagne”?!?)?

(a questo proposito ho letto da qualche parte che questa propensione a fare da salvadonzelladiturno è tipica dell’adolescenza, ma via via va mitigandosi, il che, considerata la quantità di uomini in età adulta che la conservano intatta, mi fa pensare ad una forma epidemica di resistenza alla crescita)…….

e gli uomini, sono coscienti, non foss’altro che per questo, di offrire loro stessi ad un “compagno di sventura” (si, sventura, perché mentre immaginavo il momento in cui sono impegnati ad ascoltare il motivo per cui prestare la loro opera di salvataggio mi è apparso Homer Simpson la cui mente vaga ovunque mentre gli si parla, ma proprio non riesce a concentrarsi sull’oggetto del discorso e pensa fra sé e sé  ”OHHHHH….. ma perché lo sta chiedendo proprio a me?!?”) ……ehm…. mi sono persa :D ….. dicevo, sono coscienti di offrire loro stessi ad un “compagno di sventura” la possibilità, insomma, di sfoderare la più affilata e lucente delle armi bianche?!? ……..uhm……..

ma insomma, mie care donzelle, vogliamo svegliarci?

ed uso il noi di proposito!

perché mi ci metto nel mucchio di quelle che non riescono a focalizzare che alla fin fine forse il problema è che siamo noi in errore, o meglio, e l’ho capito solo ora, e dal mio punto di vista ci ho messo fin troppo a comprenderlo, che questa “presenza maschile”, apparentemente indispensabile per il nostro benessere psicofisico,  di fatto è sovrastimata e, quando c’è, fittizia!

ci prendiamo in giro, insomma, signore!

………uhm……… ……… uhm……………. ……….uhm……….. uhm………….. 

……ma si, la dico! e la dico con convinzione: purtroppo c’è un problema di fondo, un “dettaglio” non trascurabile (e questo è spudoratamente fisico! ;) ) che rende impossibile la concretizzazione di quanto sto per dire, ma credo davvero sarebbe la soluzione di tutte le nostre frustrazioni di donne: un mondo di sole donne! quanto sarebbe appagante!!!

non dico che finirebbero tutti i problemi, eh, anche tra noi non scarseggia la tendenza all’indifferenza, all’egocentrismo, all’invidia……

certo, mica finirebbe tutto ciò!

ma c’è una cosa cui sono convinta non rinuncerebbe nessuna donna: discutere, avere il coraggio di guardare l’altra in faccia e dirle quel che si pensa…..

possiamo dirlo in modo allusivo, possiamo prenderci a capelli, ma che importa? l’importante è che non rimaniamo per l’eternità nell’attesa che il primo passo lo compia l’altra…… non ci lasciamo scivolare la vita tra le mani senza accorgercene confidando nel fatto che tanto siamo indispensabili……

siamo giuste, siamo sbagliate….. siamo quel che siamo, ma soprattutto siamo!

ed abbiamo il coraggio di osare……

ed è la promessa che ho chiesto a mio figlio di farmi: quella di ricordarsi di avere le palle anche nei momenti in cui vorrebbe scappare, anche nelle situazioni che vorrebbe glissare, e di dimostrare davvero di essere sempre non un uomo, ma un Uomo……. e a prescindere dal letto!

lui me l’ha promesso……. io starò lì a ricordarglielo se dovessi accorgermi che verrà meno un giorno……. bah….. intanto io continuo nel mio impegno….. lo devo soprattutto a loro, ai miei due figli maschi, visto che una donna mi ha detto che per sua esperienza personale non sono tutti uguali, suo figlio non è così……

mi domando se non sarebbe molto più facile per tutti vivere in un mondo senza legami……. o, forse meglio, in due mondi separati, dai quali ogni tanto uscire per incontrarsi quando si sente davvero il bisogno di DONARSI all’altro/a…….. non di PRENDERE dall’altro……

uhm….. e i figli?

forse per riequilibrare le cose i figli maschi dovrebbero essere educati dalle madri e le figlie femmine dai padri, ma assolutamente non in modo “tradizionale”, piuttosto facendogli vedere e soprattutto VIVERE il mondo secondo il proprio modo, così, giusto per dar loro la possibilità di imparare ad accogliere e a comprendere l’altro/a…..

chissà, forse, tempo una/due generazioni, si potrebbe arrivare ad unificarli davvero sti due mondi o almeno a farli coesistere in modo più sereno e meno sconcertante…….

ri-bah…… 

ma dopo tutto, tutte ‘ste chiacchiere, a che servono? ……

uhm……  

“a conclusione” , a nulla……. :/

p.s. basandomi sull’affermazione fatta all’inizio, quella in cui affermo di aver “risolto” i “dubbi-base”, in effetti potrei anche decidere di chiudere qui il blog, considerato che uno dei miei obiettivi primari era appunto quello di scioglierli…… però……. però, “‘a verità”, i pensieri continuano ad affollare indisturbati la mia mente, io continuo a riflettere (anche se qui appaio un tantino “latitante”) e di fatto di dubbi potrebbero nascerne altri, anzi, ne sono più che certa…… ERGO…… il blog non lo chiudo!!! :D

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AMORI PASSEGGERI………

20/10/2014

succede che ci si innamora di persone che non ricambiano il nostro sentimento….. o che non ci lasciano capire chiaramente quali siano le loro intenzioni nei nostri confronti….. credo che tutti ci siamo imbattuti in amori incerti almeno una volta nella nostra vita…… ricordo i batticuori, gli appostamenti per incontrarlo, le lunghe “passeggiate” nei pressi del suo palazzo o della sua palestra…… scegliere in classe il banco dietro il suo per poterlo guardare o quello al suo fianco per poterlo sfiorare…… che belli quei momenti, pieni di speranze, di attese, di sogni di una vita futura…… e lui che a volte ci sta, a volte sfugge, a volte ci fa il filo, altre volte non ci vede nemmeno perché passa la bionda con la minigonna sopra il sedere, altre ancora ci saluta cordiale mentre abbraccia la sua nuova ragazza, ma ci da quel bacio inatteso e inopportuno o fa quel gestoequivocochesarebbestatomegliononavessefatto che ci fa piombare in un vortice di dubbi e speranze: perché mi ha toccata? perché mi ha strizzato l’occhio, perché mi ha offerto il gelato?….. perché?….. eh, momenti indimenticabili, di dolore, di pianti, di disperazione, di speranza, di attesa……. momenti di esaltazione….. momenti di crescita….. momenti che dovrebbero fungere da palestra per la vita futura……. e poi all’improvviso lo incontri e non ti piace più perché lo guardi con altri occhi, perché ti ha fatto soffrire troppo ed hai deciso di dargli un taglio, perché hai incontrato un altro, perché semplicemente non ti piace più…… perché hai capito che quell’amore era solo una costruzione mentale in cui ti sei trastullata per trovare il motivo per truccarti, per vestirti in modo carino, per provare tutte quelle emozioni che solo una cotta ti regala…… generalmente questi amori senza futuro, senza possibilità di evolversi, ad un certo punto finiscono, si trasformano in una bolla di sapone che dopo aver fluttuato un bel po’ nell’aria, trasportata leggiadramente dal venticello, improvvisamente in un soffio svaniscono senza nemmeno fare rumore….. così, silenziosamente, se ne va in punta di piedi, ti giri a cercarlo e non lo trovi più, guardi nel tuo cuore ed ha lasciato solo un dolce ricordo di attimi fuggenti……. attimi importanti, ma pur sempre fuggenti……. perché allora, qualche volta, succede che non te lo togli più dalla mente? ci provi (?), sai che è un amore senza futuro, impossibile, però lo conservi, lo custodisci gelosamente e quando/se ti rendi conto che si sta affievolendo corri subito a prendere un attizzatoio e lo rianimi, pur sapendo che, a ben considerare, i piaceri che ti procurerà saranno ben poca cosa rispetto a tutto il tempo che passerai ad arrovellarti sul perché, sul se, sul come…. e ti ritroverai a passeggiare sotto casa sua, a comporre il suo numero di telefono, a mandargli una e-mail o un sms che semmai non avranno risposta, o a controllare il suo ultimo accesso su WA…….. e pur sapendo che ti farai male continuerai a tenerlo vivo…… perché? ……. perché succede?…… e perché succede che alcuni amori durano in questo modo una vita intera?……

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I ragazzi del Sud

07/09/2014

oggi devo andare a Salerno…..

……ovviamente vado col treno così potrò godere dello spettacolo naturale che mi offrirà il viaggio: rigorosamente treno lato mare…..

arrivo alla stazione, salgo sul treno e…. fregatura! becco il Minuetto! che ha i divanetti spalle ai vetri!

ma chi ha inventato questi treni-salotto?

cioè…..certo, sono belli, sono comodi, ma……. voglio dire…….. a CHI servono?

uhm….. forse servono per distogliere l’attenzione dalle classiche zone periferiche desolate e abbandonate al loro inesorabile destino che inevitabilmente i treni attraversano…..

eh, ma questa, per quanto possa essere una genialata, non me la puoi usare in un treno che costeggia il mare!

e che per giunta passa sopra Salerno!!!!

no, tu così non mi distrai!

tu, così, mi intossichi!!!

si, perché così non mi fai godere di quanto mi offre Dio, e mi fai concentrare su quello che succede sul treno…..

io avevo detto “salerneggio”, quindi perdita dello sguardo nel bagliore del luccichio del mare e nell’infinità della linea di fusione mare/cielo e pensieri in libertà che, considerata la prospettiva, sarebbero stati sicuramente SOLARI!!!

ecco, taaaaaaaaaaaleeqquale!!! …..

dicevo, divanetto spalle ai vetri, quindi scelgo di sedermi di fronte al mare, almeno lo vedo….. un po’ più da lontano, ma lo vedo…….

eggià!

magari!!!

il treno si ferma ed ecco che sale una schiera di ragazzi che, a giudicare dai modi, credo  abbiano numerosi ascendenti nelle tribù degli Energumeni……

pazienza, sopravviverò, e malgrado tutti i tentativi di concentrarmi su altro, la mia attenzione è dedicata a loro……

nel giro di qualche minuto però sono piacevolmente sorpresa: devo ricredermi, il loro è solo un atteggiamento, sono semplicemente più chiassosi degli altri, ho visto di peggio in “adulti” forbiti e dalle apparenti buone maniere, quindi decido di “entrare” in quell’accento, in quella parlata, che, per quanto possa essermi ormai familiare, resterà sempre estranea, e comincio comprenderli e a sorridere alle loro battute: parlano di panini con melanzane sott’olio, dell’equipaggiamento di cui sono dotati o del nulla che hanno dietro…..

hanno fatto filone di massa proprio per andare a mare, a Vietri, e portano con sé tutta la gioia e la spensieratezza che gli spetta di diritto per l’età, pronti a godersi la giornata in barba alla crisi, alla scuola, alla miseria di cui qualcuno è evidentemente vittima, tant’è che fanno una colletta per racimolare il necessario per il biglietto…….

eh si, sono chiassosi, sono ingombranti, sono sfacciati, sono tracotanti…..

chiamateli come volete, ma sappiate che sono semplicemente ragazzi del Sud:

sono allegri, sono belli, sono veraci, sono la vita…….

sono ragazzi che hanno il mare negli occhi e il sole sulla pelle e tanta, tanta voglia di vivere……

malgrado tutto……

malgrado il degrado……

di cui non sono responsabili……

e che subiscono……

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MOMENTI – Io non appartengo più _ R. Vecchioni

22/06/2014

……posso dire che i miei pensieri vanno a “momenti”……

……ovvero che ci sono periodi (appunto, momenti) più o meno lunghi in cui vengo letteralmente colta da un senso profondo di sconforto rispetto a quel che vedo in giro che mi crea un forte disagio…….

……a volte piano piano, altre volte in modo prorompente, tutto ciò si trasforma improvvisamente in nausea…….

questa nausea credo sia dovuta al confronto spontaneo che faccio tra ciò che sono i principi etici, comportamentali, ecc, che mi hanno insegnato e che ho fatto miei e quelli applicati dal resto del mondo: quando cozzano troppo, o meglio quando vengono sposati da un’eccessiva quantità di “altri”, e diventano automaticamente schemi comportamentali sociali comuni, accettati come fossero naturali, logici, e soprattutto corretti, comincio a sentirmi a disagio, come se non appartenessi più a questa società, perché tutto ciò mi è estraneo…….

Io non appartengo più_ R. Vecchioni – caricato da ucmilla

 

e allora non c’è altro da fare che trovare il modo di disfarmene, in qualche modo DEVO mandarla via questa nausea, perché genera una forma di sarcasmo incontrollato che ha su di me effetti davvero fastidiosi: perdere la mia naturale serenità d’animo che, prescindendo dalle situazioni specifiche della mia quotidianità, mi permette di affrontare con ottimismo anche gli episodi e gli scogli più gravi,dolorosi e complessi è davvero insopportabile, ergo la cosa va risolta…..

come? …..

…….uhm……

……durante la mia prima gravidanza frequentavo un corso pre-parto……

ricordo che una volta ad una mia “compagna di classe” uscì l’herpes labiale in una forma davvero forte e lei arrivò disperata perché, non avendo assunto il suo farmaco abituale per ovvi motivi, soffriva da cani e non vedeva l’ora di risolvere.

la persona che si prendeva cura di noi future mamme le disse che non c’era forma migliore e più efficace, in situazioni del genere, che far quello che già stava facendo, ovvero lasciar sfogare l’eruzione ed aspettare che andasse via, certo soffrendo un po’, ma con sicuri effetti di risoluzione se non altro più duratura…..

…..la cosa ci lasciò perplesse: noi tutte eravamo abituate a ricorrere ai rimedi farmacologici nel più breve tempo possibile al primo accenno, ma lei ci fece notare che l’herpes, considerato come sfogo di un malessere, se costretto a “rientrare” non faceva che rintanarsi, annidarsi ed aspettare il momento giusto per riesplodere, mentre dandogli modo di sfogare sarebbe andato via da solo dal nostro corpo, non si sarebbe sentito “incatenato a noi”, non avrebbe dato fastidio che per il tempo di risoluzione…… il veleno ci avrebbe abbandonate……

……..rapportando questo concetto alle emozioni, da quel giorno ho imparato ad accoglierle tutte, a non soffocarle più, soprattutto quelle negative, per dare la possibilità alla mia anima di non vivere in un ambiente sporco e buio e, piuttosto, lasciarle la possibilità di svolazzare felice per ogni angolino del suo habitat…..

e allora, se e quando mi vengono i pensieri negativi, non vedo altro sfogo che lasciarli uscire, esprimerli, e salutarne le conseguenze nel momento stesso in cui li focalizzo……

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Amico e amico – Fammi vedere tu – Roberto Vecchioni

27/05/2014

Fammi vedere tu – Roberto Vecchioni – Caricato da Londra65·


“…c’è un filo di dolore
che mi hai lasciato qui
però non mi fa troppo male
un dolore così
cammina con i passi lievi
di un bruco sopra il cuore…”


è difficile, dopo essere stati traditi da un Amico, credere ancora, credere di nuovo……

……è difficile perché non riesci ad accettare che chi ti ha tradito  è la stessa persona che ti stava affianco, proprio quella con cui hai  riso e hai pianto…….

…….quella cui hai aperto il cuore…..

……quella che sa di te più cose di quante non ne sappia tu stesso perché gli hai permesso di abitarti dentro…..

…..è dura da accettare…… BRUCIA!…….

……..e poiché brucia tanto, ma proprio tanto, è possibile cominciare a vedere da quel momento TUTTI gli amici sotto un’altra luce: se lui, proprio lui, è stato capace di questo, cosa possono fare gli altri?……

…… come continuare a credere negli altri?…..

…….e  certe volte può esser talmente dura da accettare, può fare talmente tanto male che  per non soffrire ancora si può decidere di non avere più Amici piuttosto che pensare di averne e scoprirli invece nemici, o, forse peggio, indifferenti……

……non più Amici, ma solo amici…….

………perché c’è una gran differenza tra Amico e amico…..

…..perché ogni volta all’Amico lasci un pezzo di te e acquisisci un pezzo di lui, una sorta di scambio spontaneo, come quello che avviene tra due liquidi che vengono a contatto: l’uno si fonde indissolubilmente e spontaneamente con l’altro, ed entrambi diventano “altro” pur continuando a mantenere le proprie caratteristiche….

…..all’amico, invece, non lasci un bel niente, se non l’eco lontana di una risata o il vago ricordo di un panino e una birra…..

…..nulla, in pratica, che in qualche modo sia “tuo”, anzi, “di te”………

…..quando si crede in qualcuno, inevitabilmente ci si lega, ci si lega con un filo invisibile e che crediamo resistente a qualunque strappo…….

se ci rendiamo conto che quel filo improvvisamente è libero dall’altro capo, l’unica cosa che cogliamo è che chi vi era legato improvvisamente ha deciso di andar via……

……..e ci sentiamo traditi, abbandonati, non vediamo altro……  perché siamo soli…..

………e forse ci sentiamo anche un po’ sciocchi, ciechi: chi può dire se quel nodo era stato realmente stretto o no! quell’estremità è stata sciolta, senza che lo volessimo, malgrado non volessimo:  il nostro amico, semmai senza nemmeno il garbo di dircelo,  è semplicemente andato via, volatilizzato, sparito, così, improvvisamente, in un puff, e come una bolla di sapone che svanisce lui non fa più parte della nostra vita…..

…..e certe volte ci fa talmente male che gli permettiamo di portare con sé non solo la sua amicizia, ma l’Amicizia tutta e per non sentire di nuovo quel dolore, allora decidiamo di farlo noi il passo indietro, ma di farne uno solo una volta per tutte, e di frapporre uno scudo fra noi e il resto del mondo…….

……. uno scudo e niente più dolore…….

…….niente più dolore, certo, ma quanto vuoto intorno…….

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SOS: CERCASI AMICO/A disposto a raccontarmi di me………. Momentaneamente lontano – R. Vecchioni

08/05/2014

Momentaneamente lontano – Roberto Vecchioni – caricato da Pierpaolo Bongiorno

 

…….eccomi…..

……..stasera ho deciso di ricominciare a scrivere……

……in verità non ho mai smesso, ma non c’è sempre la voglia di condividere i propri pensieri, soprattutto quando sono confusi…….

……oddio, non è che adesso la situazione sia cambiata più di tanto, però qualcosina si, qualcosina è cambiata……. ho “bisogno” di qualcuno……. di qualcuno che sia lì a ricordarmi com’ero prima……..

….non è chiaro, vero? capisco, non lo è nemmeno per me……..

o forse si, non lo so……. cerco di spiegarmi……

ieri ho deciso improvvisamente di cambiare la mia immagine di profilo sul diario di Fb…… perché? perché non mi sopporto….. o meglio non sopporto più vedermi come sono in quella foto, per non parlare di come sono ora…….

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…..non mi riferisco all’aspetto fisico, quello è per me praticamente uno sconosciuto, anzi non è nemmeno vero, perché ormai ci convivo da almeno un paio d’anni, quindi sconosciuto proprio non è….. disconosciuto, ecco, è questa la parola giusta…….

si, disconosciuto, perché non sono io quella che adesso si muove nella mia casa, che rovista fra le mie cose, che (non) veste i miei abiti (tanto non le entrano!) ma si ostina a  cercare nel mio armadio e rifiuto anche la sola idea di acquistare qualcosa di nuovo proprio per lei: NO! non posso concederglielo perché se lo facessi le darei in qualche modo il benvenuto e invece deve andarsene, e farlo quanto prima, anche se questo prevede una costanza ed un impegno da parte mia non indifferenti, e che si arrangi con i vestiti…….

no, aspetto a parte, c’è ben altro che mi irrita di quella foto: l’espressione! non sono io!!

per motivi strettamente personali che non mi va di raccontare un giorno ho deciso che era giunto il momento di “mettermi al riparo”…….

non l’ho fatto in coscienza, eh, non sono così folle……… però ho lasciato in tutta coscienza che succedesse e che non fermassi quel progetto, quel piano autoprotettivo che portava all’autodistruzione……..

autodistruzione del piacere di osservarmi…….

evvabbé, era messo in conto, ma quel che brucia in questo momento, a parte le calorie sulla cyclette, è il non riconoscere i miei occhi, il mio sorriso, la mia espressione……

chi è quella sconosciuta con quella piega del labbro in giù che vorrebbe essere l’abbozzo di un sorriso?

una foto scattata in un contesto decisamente piacevole: la presentazione di un CD di Roberto Vecchioni: io, seduta in terza fila, praticamente Vecchioni ce l’avevo davanti, che non sprizzo gioia da tutti i pori, che non lancio faville dagli occhi!!!

no!!!

non sono io!!!

era un bel po’ che guardavo con curiosità e fastidio quella foto senza comprendere cosa non andasse, senza riuscire a focalizzare il problema…….

e allora ho cominciato a fare un “gioco”, a guardarmi negli occhi improvvisamente ogni volta che lavavo le mani, e lo specchio mi rimandava sempre la stessa immagine: una donna dai lineamenti noti ma che non riconoscevo, con gli occhi spenti, senza sorriso…….

quindi ho iniziato a chiedermi cosa potesse essere successo, ad analizzare quel che faccio durante la giornata e mi sono resa conto del fatto che è davvero un brutto momento: non faccio praticamente niente di interessante perché mi annoio di tutto! mi annoio di pensare, mi annoio di scrivere, mi annoio di sentire la musica, mi annoio di camminare……..

mi annoio di annoiarmi……..

e allora ho capito: la sconosciuta si era impossessata anche della mia anima!!!

ENNÒ!!! QUESTO non lo posso permettere!!!

impossessarsi del corpo è una cosa, ma dell’anima no, quella è SOLO MIA!!!!

ho provato e riprovato con le più svariate attività, ma ho un “problemino”: non mi ricordo più di me!!!

e questo è grave, va risolto…….

uhm……si, ma come?

uhm……….

ri-uhm…….

stra-uhm…………..

pensa e ripensa, ho trovato la soluzione!!!

ho bisogno urgente che qualcuno mi ricordi come sono!

ho bisogno che qualcuno  mi racconti di me, che mi dica perché mi ha trovata interessante al punto da chiedermi, sconosciuta, di fare amicizia su FB e legarsi a me……

qualcuno che mi aiuti a recuperare quel qualcosa che si è nascosto dentro me e che non vuol più venir  fuori perché io possa di nuovo trovarmi talmente interessante da chiedermi l’amicizia, ma nella vita!!!

perché adesso, in questo momento, proprio non sono amica mia!!!

perché adesso credo di essere lontana, ma non voglio esserlo per sempre, voglio immaginare di essere solo “momentaneamente lontana” (cit. Vecchioni)

ed ecco perché ho scelto proprio questa foto:  sono quelli gli occhi che riconosco, è quello il sorriso nascosto, è quella l’espressione che riconosco come mia……

……sono questa io!!!

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e allora si, lo confesso, questo post è una richiesta di SOS: c’è qualcuno disposto a raccontarmi di me?!? dei miei difetti? di quello che so fare? di quello che AMO fare? c’è qualcuno disposto ad aiutarmi a…… tornare?!?

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Illusioni…….

23/04/2014

improvviso un tonfo nel cuore m’avvertì di un intruso

e ciò lasciò il mio animo alquanto confuso……..

e come sempre nei casi incerti

intervenne la mia mente, dagli occhi perennemente aperti:

“come puoi credere? sei appena stato deluso!

NO!!! NON CEDERE!!! ANCHE LUI SARÀ UN REFUSO!!!

ma il cuore, pur se da altro amore poc’anzi contuso,

già in sé l’intruso aveva incluso,

e  alle parole della mente non ottuso,

sperò  con tutto sé stesso che di sé non si facesse di nuovo abuso,

ma, ahimé, scoprì tardi di essersi nuovamente illuso…..

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Libertà ……. Domani, Domani_Laura Luca

09/04/2014

 

Domani, domani _ Laura Luca _ caricato da kamiglio

 

…… la voce di Laura Luca dolcemente si spande per la stanza…….

“domani, domani, ti faccio un regalo,

ti rendo di nuovo la tua libertà,

ti libero il cuore, così volerai

ed io farò a meno del poco che dai……

………

dopo te nella mente spazi liberi,

senza te, vedrai, vivrò;

dopo me dentro al cuore canterai,

ballerai, piangerai…..

………

domani, domani divento un’amica,

ma quanta fatica restare con te….

ti sciolgo le mani e così volerai

e poi farò a meno del poco che dai……

……..

in fondo al mio cuore un po’ soffrirò,

ma è certo che indietro io non tornerò……”  

 

 

all’epoca di questa canzone avevo 17 anni e ricordo che l’ascoltavo con certa perplessità…….

…….non riuscivo ad afferrare fino in fondo il suo significato intrinseco:

ti sciolgo le mani così volerai e poi farò a meno del poco che dai” e poi ” …in fondo al mio cuore un po’ soffrirò, ma è certo che indietro io non tornerò“…… erano le frasi che più mi “perplimevano”, ma mi sorprendeva anche l’attesa di quella libertà per entrambi, anche per lei, nonostante lei l’amasse…….

…… non capivo, mi sembrava un non senso, ma sentivo, percepivo che c’era dell’altro….

…… non capivo, ma volevo capire…….

all’epoca ricordo che avevo una cotta spaventosa e lunghissima per un amico…… ci morivo letteralmente dietro ed avrei venduto l’anima per poter stare con lui, ma nonostante fra noi ci fosse un’intesa eccellente, non scoccò mai quel “quid” che fa trasformare i rapporti….. e quanto ci soffrivo…… ma proprio forte…..(“amicizia, amore dimmi a cosa credi? che importanza ha” credo di aver ripetuto questi versi un miliardo di volte in quel periodo!!!)

…..non esisteva yuotube e, per quanto io e mia sorella potessimo avere tantissimi dischi, i famosi 45 giri e gli LP, per le ultimissime uscite dovevamo necessariamente accontentarci di quel che passava la radio, o potevamo “approfittare” dei programmi radiofonici a richiesta…..

eh!  non era mica facile però!

ostacoli tecnici a parte (ore intere a tentare di prendere la linea sistematicamente occupata_non esisteva, ovviamente, il servizio della chiamata automatica né quello della prenotazione; tentativo spesso vano di far comprendere al DJ quale fosse il brano di cui sistematicamente non si ricordava né titolo né autore; non ultima la possibilità di fare una richiesta inesaudibile perché in radio non avevano QUEL brano con conseguente sostituzione del brano tanto desiderato con un altro a discrezione del DJ che, nella dedica preliminare, chiedeva scusa e sperava di esser riuscito comunque a sopperire in modo soddisfacente…. il tutto ovviamente entro un preciso orario, pena la non validità della richiesta)….. ostacoli tecnici a parte, dicevo, c’era da  superare quello più grande: mia madre!

mia madre che, alla richiesta “posso telefonare a Radio…. per chiedere una canzone?”, sistematicamente rispondeva che avevamo un sacco di dischi, che non riusciva a capire il perché di quelle telefonate, che era una cosa inaudita, che… che… che….” per cui l’ultima spiaggia, alla negazione inappellabile,  restava quella di sintonizzarsi all’ora giusta sulla radio di sola musica italiana e sperare che qualcun altro avesse lo stesso desiderio…….

insomma, vincere un terno al lotto era ipoteticamente più probabile!

ricordo che quando mi capitava di “intercettare” questo brano fermavo immediatamente qualunque attività stessi facendo per ascoltarla bene, perché non comprendevo in che senso lui “dava poco”, cosa significasse “ma quanta fatica restare con te” e soprattutto mi chiedevo come fosse possibile decidere di lasciare una persona pur amandola, pur sapendo che il cuore avrebbe sofferto (io sapevo bene cosa significasse soffrire per l’assenza della persona amata) e perché poi essere così determinati in quella che ritenevo una scelta assurda……..

……ma avevo DICIASSETTE ANNI…. ma diciassette anni di 35 anni fa!!!…… e ho detto tutto!!!…….

…..ogni tanto mi capita di ritrovarmi a canticchiare mentalmente un brano “antico” e, proprio come allora, DEVO ascoltarlo……. da qualche parte ho letto che quando si cresce non si fanno più queste cose……. e poi l’ho sentito anche dire a qualcuno….. e allora  sono sempre  più convinta che su queste cose non sono affatto cresciuta……… ecchebbello!!! non farei mai a meno di queste piccole follie adolescenziali!!! ti riempiono l’anima di passione, al punto da farla sgorgare spontaneamente….. non smetterò mai di “giocare” con la musica, di canticchiarla, di cercarla, di ascoltarla, di studiarla…… di studiare i testi, di cercare la corrispondenza tra le emozioni cantate da un altro e le mie…… chissà, forse mi sembra di essere accolta a prescindere dalle mie debolezze, dai miei difetti……

e così, qualche giorno fa mi sono ritrovata a canticchiare “domani, domani, ti faccio un regalo…..” e senza fatica, e soprattutto senza dover chiedere un permesso preliminare a mia madre ;)  _ahi ahi, come sarebbe stato bello poterlo fare allora!_ l’ho  immediatamente reperita su youtube e riascoltata……

……ed ho capito……. :cry:

…….stavolta sì che ho capito…..

……..ho capito la stanchezza di lei…….

…….ho capito perché non le bastasse stare insieme a lui e in che senso lui “dava poco”………

……ho capito perché lei decide di lasciarlo pur amandolo, pur sapendo che ne soffrirà…..

…..e mi sono chiesta se il regalo lo stesse facendo davvero a lui o se non fosse per sé…….

…… ho capito il significato intrinseco, profondo, di questo brano e ci sono rimasta male……

…….si, ci sono rimasta male, perché vorrei poter continuare a non capire…….

……vorrei poter dire che non è vero, non è vero che certe volte si deve scegliere di soffrire per non soffrire…… per non morire……

…….e vorrei riavere i miei diciassette anni per poter credere senza dovermi scuotere dall’illusione…….

….. l’illusione che le parole abbiano lo stesso significato per tutti e non generino, appunto, l’illusione che basti dirsi “ti amo”…….

…c’è qualcuno potente al punto da potermi restituire i miei diciassette anniiiiiiii?!?!?!?!?

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